Da oggi navigatori più consapevoli. Grazie, don Lucio!

"Avete deciso di imbarcarvi per il matrimonio e mio compito è quello non di segnare la vostra rotta, ma di rendere più chiaro l'orizzonte perché navighiate spediti, convinti e soprattutto felici".
Ci ha detto più o meno qualcosa del genere don Lucio Greco quando siamo andati da lui, alla fine dello scorso anno, a chiedere delucidazioni su quel fantomatico "corso prematrimoniale" che spesso si descrive come una tappa obbligata e, diciamocelo, non particolarmente divertente da affrontare prima di sposarsi.

Se nel metterci la faccia si rischia di perderla

È un atto di coraggio. Quello di metterci la faccia, dico. È un atto di coraggio bello e buono, non scontato e di certo non sicuro. Perché tra il metterci la faccia e il perderla basta davvero un nulla.
La linea che divide la voglia di fare la propria parte da una vuota mania di protagonismo, il più delle volte ingiustificata, non sostenuta da reali capacità intellettive o esperienziali, è più che mai sottile e le elezioni amministrative ci mostrano puntualmente quanto fragile sia questo limite.

Periferie a Galatina?

“Non deve più esistere “la periferia”, con tutto il significato dispregiativo che si tende ad attribuire a tale termine, ma “aree residenziali” degne di chi le abita e quindi pregevoli e ben sistemate”. Ad auspicarlo è Antonio Antonaci, medico di famiglia e candidato sindaco di Galatina, sul suo profilo facebook. La riflessione è interessante e merita di essere approfondita a partire dalla prima affermazione (“non deve più esistere la periferia”) che sottintende il fatto che a Galatina esistano zone a cui il termine, soprattutto nella sua accezione dispregiativa, va attribuito.

Giornalismo e propaganda

“Articolo completamente scollegato dalla realtà, degno del più attuale modo di fare giornalismo. Maledetta propaganda!

Ad ascoltare bene si sente forte l’esortazione che parte da Alessano, da una tomba viva: “In piedi operatori di pace”

Prima settimana di Quaresima. E la musica nelle strade è quella delle sirene, degli spari, delle esplosioni. A due passi da casa nostra, ad un passo dal cuore. E ad ascoltare bene si sente forte l’esortazione che parte da Alessano, da una tomba viva “In piedi operatori di pace”. Ad ascoltare bene si sente forte il grido dalla finestra in piazza san Pietro : “Mai più la guerra, avventura senza ritorno”.

Ciò che resta, oltre noi

Prima l’uomo, poi il cane. Non è un film, non è un’invenzione cinematografica. È vita reale. Anzi, è morte, il passaggio insondabile della vita, quel dopo in cui credere, in cui sperare di incontrarsi di nuovo. No, zio, non è un film. Il tuo addio discreto è il triste epilogo di quasi novant’anni di dedizione al lavoro e ai tuoi cari, di quelle fragilità che l’avanzare dell’età tende a mettere in evidenza e che si riassumono quasi sempre in una forma malinconica e nostalgica di ciò che è stato e di ciò che potrà essere, anche senza di noi.

Vi auguro gli occhi di Giulio

Tutte quelle amare, ingoiate a fatica per l’ennesimo dolore, sono lacrime che ci hanno graffiato i volti in questi ultimi due anni, volti nascosti, volti impauriti e incerti.
Ma oggi io vi auguro gli occhi di Giulio, gonfi di lacrime lucenti, perle di gioia per uno dei momenti indimenticabili della sua vita. Questo giovane papà, emozionato e quasi indifeso mentre taglia il cordone della sua piccola Ginevra, a pochi attimi dalla nascita di sua figlia, è l’immagine perfetta di questo Natale.

Alla ricerca di operai di idee in grado di annunciare il futuro

“Ora vi saluto./ Torno alla mia sezione/ dove sono un tutt’uno/ facce scure di braccianti/ e giovani che mi chiedono/ di Neruda. Non sono/ che un segretario di sezione/ -uno dei tanti, operaio di idee-/ e vi amo tutti.” Lucio Romano pubblicò questi versi circa cinquanta anni fa. Il Partito Comunista Italiano era una realtà politica autorevole e ascoltata anche a Galatina. La sua raccolta “Storie tristi” uscì nell’anno della vittoria dei ‘No’ nel referendum sul divorzio.

Chi non è schiavo al mondo?

“Chi non è schiavo al mondo? Rispondetemi a questo”. Ismaele, maestro di scuola che sceglie di imbarcarsi come marinaio, nel 'Moby Dick' di Herman Melville, riassume in queste nove parole l’eterna domanda dell’uomo: che cosa è la libertà? Ai miei occhi le società umane, come gli individui, diventano qualcosa solo grazie alla libertà” affermava Alexis de Tocqueville.

Aberrazione galatinese

“È inutile ribadire la nostra amarezza, il nostro disappunto, la nostra aberrazione di fronte a queste notizie che, tra l’altro, non valorizzano neppure la comunità galatinese”. Non rivelerò neanche sotto tortura il nome dell’autore di questa perla letteraria. L’ho copiata dal web perché il politico(?) galatinese che l’ha concepita ha scelto di non inviare il suo comunicato stampa a galatina.it (scelta legittima ma assimilabile a quella del marito che si evira per fare dispetto alla moglie).