Condannare la violenza. Sempre

Prendete un fatto di cronaca. Prendete diverbi e toni che si scaldano. Prendete gesti che si aspettano dalle periferie più malfamate e che invece animano il centro della città. Prendete persone note e meno note, desiderio di civiltà e risposta inadeguata lasciata al nervoso di una mano che fa più di quanto richiesto. Poi cancellate dalla mente che l'episodio sia successo a Galatina, che lo scenario sia quello di un locale frequentato e che tra i coinvolti ci sia anche un assessore.

Non ti vergognare, luna!

Con tutti quegli occhi a scrutare la tua pelle, il diventare rossa non poteva che essere la tua risposta. Ché poi si crede tu sia sfacciata, quando fai l'amore con il cielo, ne assorbi la magia e in quella determinata notte non c'è più nulla oltre a te. In realtà sei timida nel concederti solo ai romantici, ai poeti e alle canzoni. Neanche gli astronomi ti conoscono davvero.

Solo "Human"

Il murale è apparso un paio di settimane fa (in occasione della Giornata del Rifugiato) ed ha subito suscitato la curiosità di molti. Si tratta del risultato finale del laboratorio di street art, diretto da Chekos Art e Anna Kitlas, che ha visto coinvolti gli ospiti degli Sprar e dei Cas di Galatina.

In piazza ospite d'onore l'opportunità

Il fatto. Di un sabato sera estivo una piazza si riempie per ascoltare delle storie. Storie raccontate in dei libri. Ed è questo fatto a chiudere gli appuntamenti previsti a Galatina per il Salento Book Festival. Gioia Bartali, Antonio Caprarica e Chiara Francini hanno trasmesso delle esperienze e del vissuto trasportando il pubblico tra le pagine di ciò che il loro estro e le loro capacità hanno messo per iscritto. Qualcuno si sarà incuriosito, qualcuno si sarà annoiato, come è nella prassi e nella logica delle cose.

Piazza piena per Lucarelli e Travaglio ma tanti dubbi sull'operazione 'culturale'

“Che succede? Perché c’è la fila per entrare a Palazzo Orsini?” Basta uno sguardo al di là del portone dopo aver tentato, invano, di superare l’armadio-body-guard che disciplina gli ingressi, per intuire la risposta che comunque arriva implacabile: “C’è Selvaggia Lucarelli, l’opinionista di ‘Ballando con le stelle’”. Non è, dunque, l’autrice di ‘Casi umani’, il libro che ha appena finito di presentare in Piazzetta Orsini ma la irritante polemista del programma di RAI1 ad attrarre uomini e donne? Eppure chi è in fila ha in mano il volume e spera in una sua dedica.

Bilancio di una Festa

I tre giorni di allegra esibizione che ogni anno noi galatinesi ci concediamo ed offriamo a chi ci viene a trovare sono volati via. Oggi, anche se è domenica, si torna alla quotidiana normalità dell’attesa Estate. I commenti sulla Festa dureranno ancora per qualche giorno per poi venire sostituiti da più frivole chiacchiere da spiaggia.

Un “gruppo di lavoro straordinario” riesce a non farsi finanziare "I Concerti del Chiostro"

I Concerti del Chiostro sono un patrimonio culturale di Galatina e non appartengono soltanto all’omonima associazione, presieduta da Luigi Fracasso, che li ha ideati ed egregiamente li organizza da vent’anni.

"Una domenica scomoda!"

Non so in che Europa viviamo, non so a quali valori si ispiri…ma certo non è una Europa che mi piace, non è quella Europa che immaginavo. In questi giorni dobbiamo assistere al penoso spettacolo di una nave piena di persone in difficoltà, che non sa dove attraccare. Porti chiusi. Non capisco cosa voglia dire. Non capisco Malta, non riconosco l’Italia, e men che meno riesco a leggere il pensiero della Francia. E mi chiedo: quanto vale la vita dell’essere umano, di qualsiasi essere umano sulla terra.

Angela e Jeff

Il sonno delle memoria piange. Sente una mancanza, ma non comprende di cosa, non sa di chi. È il vuoto lasciato da ciò che crede di non aver mai vissuto. Il sonno della memoria è senza sogni. Pensa di non averne mai fatti, non sa di averne condivisi. Il sonno della memoria un bel giorno passa e Angela non è più Angela. E Jeff non è più Jeff. E amore non è più. Ma prima del silenzio era sulla pelle e nell'anima poi straziata da speranze mute di un ritorno indolore.

“In piedi costruttori di pace!”

Già alle quattro del mattino, lo scalpiccio dei passi e le parole raccontate sottovoce annunciavano l’alba di una giornata straordinaria: 20 aprile 2018, venticinque anni dalla morte di don Tonino Bello, ad Alessano, il paese in cui è nato, il paese che custodisce la tomba di quest’uomo di Dio, “seminato nella sua terra”. Quella tomba su cui il Santo Padre ha sentito di dover andare a pregare, instaurando un colloquio tra vivi.