Gentile Direttore, vorrei raccontare a lei ed ai suoi lettori, uno di quei fatti che indignano più di altri.
Nella nostra città, alla via Tito Livio, in una delle palazzine gestite da Arca Sud di recente ristrutturazione, vive una famiglia che affronta e si scontra quotidianamente con i problemi pratici dovuti ad una insufficienza motoria.
Uno dei componenti di questo nucleo familiare, infatti, è costretto a spostarsi servendosi di una sedia a rotelle. L’immobile ove alloggiano, come detto, è stato ristrutturato recentemente e dotato di un montascale, proprio per eliminare la barriera architettonica costituita dai gradini che dall’ingresso portano all’ascensore. Che fortuna, penserete.
Ma proprio a questo punto della storia interviene la causa della somma ingiustizia e del paradosso amministrativo e gestionale. Infatti, il montascale che fa bella mostra di sé all’ingresso dello stabile, benché nuovo di zecca, è totalmente inutilizzabile perché non dotato dell’apposito telecomando.
La conseguenza di tutto ciò è che un nostro concittadino è di fatto recluso in casa da innocente.
Non c'è il telecomando del montascale. Galatinese bloccato in casa
