Egregio Direttore, ci sono momenti in cui il silenzio in cui mi ostino a stare diventa complice, ma proprio non ce la faccio a soprassedere anche perché penso che la parola pubblica sia un dovere. Scrivo queste righe anzitutto da giovane cittadino, da segretario del Partito Democratico di Noha, e da osservatore sempre più inquieto di una deriva amministrativa che sta trascinando Galatina e le sue frazioni verso la disillusione. In campagna elettorale ci era stato promesso molto: rigenerazione, riqualificazione, partecipazione. A distanza di tempo — ormai sufficiente per una seria valutazione politica — dobbiamo prendere atto che molte delle promesse si sono dissolte nel nulla checchè ne dicano i nostri amministratori. Non si tratta di polemica sterile, come spesso ci sentiamo dire, ma di una constatazione basata sui fatti: a Galatina i cantieri si propagandano ma non partono, o quando partono, partono male. Come non ricordare il quartiere fieristico, che sarebbe dovuto tornare a essere un polo culturale, sociale, espositivo e aggregativo (benedica!), è oggi simbolo dell’abbandono. O la villetta comunale dei Bersaglieri cinta di arancione da mesi e con le strade attigue ormai impraticabili se non da chi ama il brivido del cross. Non va meglio a Noha, dove come Partito Democratico abbiamo più volte denunciato — anche a mezzo stampa — il caso grottesco della Torre dell’Orologio: un monumento puntellato da un anno, oggetto di finanziamenti, delibere, varianti, computi e perizie, ma ancora senza una vera fine dei lavori. I lavori sono partiti - per carità - “casualmente” dopo che assieme all’associazione “Noiambiente” e alla Cons. Tundo abbiamo organizzato un incontro pubblico agli inizi di maggio denunciando questo clamoroso ritardo, ma evidentemente non siamo stati molto incisivi se i lavori proseguono a giorni alterni (un giorno si e tre mesi no). E come dimenticare la nuova villetta su via Aradeo, cantierizzata, promossa a gran voce, ma oggi in avanzato stato di abbandono? O il collegamento pedonale previsto verso il Cimitero, con tanto di promessa di maggiore accessibilità e sicurezza per residenti e bambini, ma che continua ad essere un fantasma. Nessuna data, nessun aggiornamento, nessuna responsabilità assunta. Quante altre opere Le citerei, carissimo Direttore, se non fosse per l’amarezza nel cuore che mi costringe ad essere sintetico. Sappiamo anche come finirà e non perché siamo figli di Frate Indovino, ma perché assistiamo a queste dinamiche amministrative da ormai troppo tempo: lavori avviati con estrema lentezza, senza trasparenza e senza che si veda un reale progresso. La verità, caro Direttore, è che siamo di fronte a un’amministrazione che ha smarrito il senso del tempo e della responsabilità. Il tempo, perché non ha mai avuto una visione d’insieme su Galatina e sulle sue frazioni e la responsabilità perché nessuno si presenta a spiegare i ritardi, a motivare gli stalli, a dialogare davvero con la cittadinanza preferendo nascondersi dietro i viottoli per ascoltare.
La sensazione — purtroppo condivisa da molti — è che si governi per inerzia, facendo passare l’ordinario per straordinario.
Purtroppo governare significa scegliere, esporsi e soprattutto significa rispettare le comunità. Concludo con una domanda a cui forse, Direttore, lei potrà darmi risposta: ci fanno sapere quando prevedono di inaugurare il primo ritardo… oppure anche quello è slittato a data da destinarsi?
Cordiali saluti.
Michele Scalese
Segretario del Partito Democratico di Noha
"Far passare l'ordinario per straordinario"
