Egregio dott. Fabio Vergine, sindaco del comune di Galatina, Lei può ancora non rispondere e continuare ad ignorare questa mia ennesima richiesta (tre PEC e tre email) di collaborazione con la Sua Amministrazione per approfondire la Storia Urbanistica di Galatina dal secondo dopoguerra al 2010, ma il sottoscritto si sente in dovere di metterLa al corrente dei risultati raggiunti dall’aggiornamento della ricerca, dopo la pubblicazione della prima versione sul giornale locale “il galatino” (maggio-dicembre 2023).
Dagli approcci avuti con gli Uffici comunali preposti alla conservazione e alla catalogazione della documentazione urbanistica di cui sopra sono riuscito ad avere, con molta fatica, queste informazioni.
- Archivio Storico di Galatina: solo un carteggio dei lavori pubblici dal 1895 al 1961, che riguardano soprattutto assegnazioni delle case popolari.
- Sezione Urbanistica di Galatina: consultabili alcune scansioni delle tavole di zonizzazione del P.d.F. dell’arch. C. Martinez e tavole, con Regolamento Edilizio e N.T.A, del P.R.G. del 1974 dell’arch. R. Panella. (Riscontro avuto dall’Ufficio Urbanistica del 14.04.2025, alla mia richiesta del 12.03.2025)
Dagli altri Enti Territoriali e Nazionali
- Archivio Storico di Lecce: dal 1950 non risulta pervenuta alcuna documentazione grafica e fotografica da archiviare da parte del Comune di Galatina, solo notizie indirette aa 1955-1960
- VI-VE- Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte di Piazza Venezia a Roma: solo la Relazione illustrativa del Piano Panella (già acquisita).
- Biblioteca Nazionale Centrale di Roma: solo la Breve Storia Urbanistica scritta dal sottoscritto. (Rivendicano altro materiale).
Come Lei stesso può notare il materiale a disposizione che è venuto fuori, dopo 50 anni di “produzione” urbanistica, è MOLTO MOLTO POCO, cosa che allarma e preoccupa!
Dove sono andati a finire le decine e decine di faldoni e le centinaia e centinaia di elaborati grafici, relazioni, grafici, foto ecc. ecc. che hanno, prodotto, consegnato (discussi prima in Giunta e dopo in Consiglio) i tecnici progettisti incaricati a redigere i Piani?
Si tratta di tre P.R.G. (CONGEDO-1962, PANELLA-1972, CERVELLATI -2000) e un P.d.F. (MARTINEZ- 1972).
Inoltre dove sono andati a finire tutti gli studi preliminari per i P.P. del Centro Storico, del Quartiere Fieristico e dei Piani di Zona prodotti dagli architetti P. Urbani e F. Rossi del 1991?
E tutti i Piani Quadro e i Piani Particolareggiati redatti dal gruppo dell’arch. A. Antonaci degli anni 80?
E ancora i P.P. o di Recupero del Centro Storico, le foto aeree e i rilievi aerofotogrammetrici, commissionati a R. Troiani (1975) e SARA Nistri (?) degli anni 90?
Si tratta di un patrimonio culturale immenso che il Comune di Galatina ha avuto il privilegio e la lungimiranza di produrre e sviluppare, con costi economici per la collettività non indifferenti, nella sua lunga e interessante vita di cultura urbanistica.
A questo punto, signor Sindaco, tre sono le cose: o le notizie non mi sono state segnalate (inaccettabile) o la ricerca fatta dagli incaricati comunali è carente, perché non sufficientemente approfondita e determinata, oppure tutta la monumentale documentazione di cui sopra è andata sciaguratamente perduta attraverso probabili cessioni e/o alienazioni, possibili danneggiamenti, leggera trascuratezza o imperdonabile leggerezza.
Purtroppo non sarebbe la prima volta che succede perché nel 1970 (altri tempi?) quando il sindaco pro-tempore (avv. Giovanni Fedele) incaricò alcuni suoi collaboratori a mettere ordine alla “Raccolta di Arte e Storia di Galatina”, fatta dal cittadino galatinese Francesco Bardoscia negli anni 1936-37, questi catalogarono e inventariarono solo quello che era rimasto e non quello che c’era prima del vergognoso depauperamento privato avvenuto nel dopoguerra durante il suo abbandono.
Nel primo e secondo caso (il sottoscritto se lo augura) si tratta di negligenza temporanea a cui si può rimediare indagando ed approfondendo la ricerca;
nel terzo caso la situazione presenta una gravità inaudita perché, non si potrà mai perdonare alle Amministrazioni che si sono succedute dal 1960 ad oggi, compresa la Sua, che non hanno saputo tutelare un patrimonio storico- culturale e artistico di inestimabile valore per la città e preservare la memoria socio-economica del suo territorio.
Signor Sindaco, sia il Codice Civile, che il d.lgs n.42 del 2004-art. 184 (Codice dei beni culturali e del paesaggio) considerano i documenti degli enti pubblici inalienabili e sono soggetti a particolare tutela in quanto considerati BENI CULTURALI e obbliga le istituzioni pubbliche a predisporre mezzi e procedure perché l’archivio corrente nasca ordinato e impone di riordinare l’archivio di deposito (documenti meno recenti) ove si trovi in stato di disordine.
Senza contare i risvolti penali e le pene pecuniarie dovuti a reati commessi contro il patrimonio culturale per alienazione, distruzione, imbrattamento e danneggiamento di documenti di valore culturale.
Nonostante tutto, il sottoscritto rimane a disposizione e conferma quanto già comunicato con le sue precedenti PEC e cioè, malgrado tutte le ostilità e le difficoltà oggettive di collaborare con gli uffici preposti dell’Amministrazione comunale, continuerà il suo lavoro di ricerca rivolgendosi altrove (biblioteche, fondazioni e archivi privati e statali) (...).
Mi auguro anche che, quanto prima, si possa arrivare a completare la Storia urbanistica recente della città attraverso la documentazione, oggi mancante, e spero che nessun “onorevole” cittadino, compreso chi scrive, possa evitare di rivendicare tali diritti percorrendo altre strade.
Cordiali saluti. Arch. Rosario SCRIMIERI
Storia urbanistica di Galatina: carte sparite o nascoste?
