Galatina non ne esce bene

Non sono mai andato ad un concerto in uno stadio o in uno spazio aperto e tanto meno in un Aeroporto militare. I riti collettivi musicali a cui ho preso parte a metà degli anni ’70 del secolo scorso, (non molti per la verità), si svolgevano al massimo in un palazzetto dello sport (quello di Bologna per la precisione).
L'effimero e la vita di tutti i giorni
Fabio Vergine, sindaco di Galatina, scrive sul suo profilo facebook: "A piccoli passi, la Città migliora e si mette in sicurezza: tra pochi giorni infatti, grazie ad un fondo del ministero, unito a delle somme destinate nel nostro bilancio,
Una gioventù cafona
Dall’accenno di lettere greche usate in malo modo, è probabile che si tratti di studenti del liceo classico, cosa che, per puro campanilismo, mi lascia ancora di più l’amaro in bocca.
Aria fritta e presunte primogeniture
Il 6 giugno 2022 a Bari c’era un bel sole ma si soffocava per il caldo e la temperatura massima raggiunse i 30°C all’ombra con il 74% di umidità. Alle ore 13 non si poteva proprio resistere all’aperto. Il cervello, come si dice in questi casi, sarebbe andato in fumo.
Assegnare ad Andrea Ascalone il premio Beniamino De Maria 2020

“Ora, una volontà che ho educato con amore d’artista, sosterrà due gambe molli e due polmoni stanchi. Riuscirò” (Ernesto Che Guevara). Lì, in piedi, fiero come un condottiero, Andrea Ascalone sembra quasi “presidiare” il suo vecchio forno, e controllare, attimo dopo attimo, la giusta cottura dei pasticciotti, la giusta doratura delle sue più famose creature.

Galatina e il culto della personalità

Leggendo certi post con i collegati commenti sorge spontanea una domanda: possono essere inquadrati come manifestazioni del cosiddetto culto della personalità? Wikipedia offre una risposta che non sarà Vangelo ma certamente aiuta a formarsi un'idea. "Il culto della personalità -vi si legge-  è una forma di idolatria sociale che generalmente si configura nell'assoluta devozione a un leader, solitamente politico o religioso, attraverso l'esaltazione del pensiero e delle capacità, tanto da attribuirgli doti di infallibilità.

Seimilaseicento quarantadue responsabili

“Chi ha autorizzato questo scempio?” Quando ieri sera ho visto la foto qui sopra e il video pubblicato sul web da un entusiasta sostenitore dell’attuale amministrazione comunale, la domanda mi è sorta spontanea e l’ho trasformata in un editoriale. Poi ho cominciato a mandarla in giro e, dopo una mezzora, ho avuto le prime risposte.

Stefano e Cristian, quando il mondo non è pronto a un addio così precoce

Troppo presto. Modalità diverse, tragedie differenti, il fattore comune delle precocità. A 35 anni non si muore, neanche a 40 si muore. Eppure succede, risucchiati dalla fatalità o da buchi neri di cui è complicato capire la profondità.
Le parole si sono perse nell’abisso dei perché senza risposta quando Galatina ha appreso dell’addio al mondo di Stefano; sono già amaro rigurgito nel saluto che oggi Nardò darà a Cristian stroncato da un’emorragia cerebrale.

Antonio Antonaci come Marco Pannella?

Il mese di agosto era quello in cui Marco Pannella lavorava di più. Quando Roma si svuotava, gli unici due politici a rimanere sul campo erano, al Viminale, il Ministro dell’Interno e Giacinto (detto Marco) in via di Torre Argentina. Il padre dei referendum, da giornalista consumato, sapeva che i giornali in estate avevano (ed hanno) poco da scrivere e si dava da fare per aiutarli a riempire le pagine con le idee e le iniziative radicali.

Lanciare una pietra

“Le idee vengono discusse. La discussione è cosa buona, ma per me non è sufficiente. È la realtà umana che si discerne. Il discernimento è quel che conta veramente. (…) E a volte per poter discernere bisogna lanciare una pietra! Se si lancia una pietra, le acque si agitano, tutto si muove e si può discernere. Ma se invece di lanciare una pietra si lancia… un’equazione matematica, un teorema, allora non ci sarà alcun movimento, e dunque nessun discernimento”.