Aria fritta e presunte primogeniture

Il 6 giugno 2022 a Bari c’era un bel sole ma si soffocava per il caldo e la temperatura massima raggiunse i 30°C all’ombra con il 74% di umidità. Alle ore 13 non si poteva proprio resistere all’aperto. Il cervello, come si dice in questi casi, sarebbe andato in fumo.
I componenti del consiglio direttivo dell’AIP (Autorità Idrica Pugliese) non correvano però questo rischio mentre, al fresco dell’aria condizionata di Villa Mininni, si apprestavano a deliberare sul “PNRR Missione 2 Componente 4 Investimento 4.2, Progetto Smart Water Management e Risanamento Reti, presa d'atto candidatura e inserimento nel Piano degli Interventi”.
La riunione era presieduta da Toni Matarrelli, sindaco di Mesagne dal 2019, già deputato della Repubblica (eletto nel 2013 nelle liste di Sinistra Ecologia e Libertà e approdato, nel 2017, dopo una sosta nel Gruppo Misto, ad Articolo 1).
Il Direttore generale, attraverso una documentata relazione poi sintetizzata in delibera, spiegò ai presenti (4 su 5) come, grazie alla collaborazione con Acquedotto Pugliese, erano stati predisposti tutti gli strumenti e progetti che avrebbero consentito di usufruire dei fondi PNRR per dare una sistemata agli acquedotti pugliesi.
Gli obbiettivi erano quelli di raggiungere “1751 km di rete idrica distrettualizzata entro il 31 dicembre 2024 e 4145 km entro il 31.12.2026 riducendo le perdite fino al 0,88%. I fondi necessari per concretizzare questi target ammontavano a 109.767.707 euro (di cui 86.867.160,60 € (79,14 %) dal PNRR e per la restante parte di 22.900.540,40 € (20,86%) dai proventi tariffari).
In attesa delle decisioni sul PNRR, intanto, AQP aveva scritto ad AIP chiedendo, in sostanza, di anticipare i fondi che sarebbero stati comunque a carico dell’Autorità per realizzare 5 interventi urgenti suddivisi in 17 lotti.
Nell’ultima riga della tabella riassuntiva AQP si legge testualmente: “5/g Intervento di sostituzione e potenziamento distribuzione idrica - da Galatina a Santa Barbara 6000000”.
Il consiglio all’unanimità prese atto ed autorizzò l’intervento.
Per chi fosse riuscito ad arrivare fino a questo punto nella lettura di queste quattro righe sarà opportuno ricordare che il sindaco di Galatina, Fabio Vergine, si è insediato il 28 giugno 2022 (22 giorni dopo la delibera di AIP) e che il decreto sindacale 32 con il quale il primo cittadino affidava gli incarichi ai suoi assessori è del 6 luglio 2022.
Tutto tace fino al 6 maggio 2023 quando a Palazzo Orsini (presenti Fabio Vergine, Ugo Lisi, Carmine Perrone, il direttore generale dell’A.I.P. (Autorità Idrica Pugliese) Cosimo Ingrosso e il Presidente dell’AIP Toni Matarrelli) viene annunciato “urbi et orbi” che il tratto di acquedotto fra Galatina e Santa Barbara (via Guidano e Collemeto) attualmente in eternit, verrà rifatto in ghisa con una spesa di 6.000.000 di euro.
Un paio di domande sorgono spontanee a questo punto: se quando il consiglio direttivo dell’AIP ha deciso e finanziato il rifacimento della condotta (6.6.2022), la taumaturgica Amministrazione Vergine non esisteva ancora, perché il 6 maggio 2023 ha tentato di prendersi meriti che non aveva e non poteva avere? Quale "patto" ha sottoscritto con Matarrelli se era già tutto previsto nella delibera n. 48/2022 del consiglio direttivo AIP?
Si è trattato forse dell’ennesimo tentativo di “camminare sulle acque” (questa volta letteralmente) compiuto da un Primo Cittadino a cui non è ancora chiaro, dopo un anno, che una città come Galatina non si amministra con l’aria fritta?
Mentre aspettiamo una risposta, assicuriamo agli scopritori dell'acqua calda e simili che ai galatinesi delle primogeniture vere o presunte non importa proprio nulla: l’essenziale è che l’acquedotto si faccia ed entri presto in funzione.