Eleonora e Daniele, uniti nell'amore e nella morte

Lo condividiamo, pensando che in questo modo i suoi spigoli si smussino. Lo viviamo, credendo che sia sempre solo una parentesi e che sia vero quello che si dice: ci rende più forti. Eppure il dolore, quando arriva inaspettato, sembra annientarci. Quello che accompagna la notizia di un duplice omicidio, più vicino di quanto si possa immaginare, di forte ha solo l’impatto con cui investe.

E apparve la Chiesa Madre da una penna francese

Non c’è silenzio abbastanza profondo da contenere tutte le emozioni di un animo che vuole viaggiare tra i suoi pensieri. Serve un rumore, lieve, lievissimo, quasi un sibilo, capace di aprire una breccia e far allargare le braccia sul bello.
Due turisti francesi, seduti in Piazza San Pietro a Galatina, ieri pomeriggio hanno scelto il fruscio impalpabile dell’inchiostro di china su un taccuino per dare spazio alla creatività.

Tu, centravanti discreto

Scusa se ti disturbo, Bruno. L'ho fatto tante volte in passato, quando c'erano comunicati stampa che tardavano a uscire e avevo bisogno di informazioni sul vostro ultimo arresto o sulla vostra ultima operazione. Stavolta però ti disturbo perché devo scrivere di te e vorrei assicurarmi che la tua incredibile discrezione non abbia nulla in contrario a essere minata dalle mie parole.

Chiara Ferragni, se a influenzare è la bellezza di una città

Papà, c’è Chiara Ferragni a Galatina”
“E chi è?”
“…”
“Comunque salutamela”.
Il dialogo semiserio, realmente avvenuto ieri pomeriggio tra una figlia di 30 anni e un padre di 65, è la fotografia di una generazione che fa fatica a stare dietro ai ritmi odierni, cadenzati dalle storie di Instagram, e ancora meno riesce a inquadrare i volti nuovi che di questi ritmi sono icone, soprattutto tra i giovanissimi.

Manni e De Donno, l’eternità nel cuore più che nel marmo

 

Il mistero radioso di una Madre

Madre, lasciati guardare, anche da chi di solito non ti vede. Riempiti di luce e gioca con l’ombra, perché il mistero che racchiudi possa rimanere tale ed essere scoperto solo dagli animi che vogliono oltrepassare davvero la tua soglia.
Quest’anno sei senza i colori della festa a indicare la strada al pellegrino che idealmente veniva accompagnato a salutare i santi e a immergersi nella sacralità del tuo ventre di arte e spirito. Ma hai il tratto marcato di un chiarore nuovo e affascina il tuo irradiare quasi un’energia di speranza.

Eclissi di Luna

C’è stata una volta un’eclissi di Luna senza ritorno, un’ombra perpetua che al cielo ha tolto per sempre quel bottone lucente. Ma in realtà al cielo non ha tolto nulla, anzi. Gli ha donato per sempre un astro visibile solo da quell’altrove che per noi è mistero incomprensibile.
C’è stata una volta un’eclissi di Luna che ha spento la musica, ha appeso punte e tutù al chiodo, ha inondato di silenzio le strade.

Un reciproco incoraggiamento a lottare per la vita

C’era la luna. E c’era l’aria secca e fresca. E un pezzo di cuore idealmente donato alla trincea. E una lacrima che inumidiva la mascherina in ogni volto contrito e stanco.
Da un lato infermieri, medici, tute di protezione e camici di ogni colore, dall’altro idealmente tutta la città di Galatina, commossa e grata per il lavoro straordinario e difficile che il suo ospedale sta facendo.

Una responsabilità che parte dal cuore

Se ti viene da piangere, fallo. In quelle lacrime c’è la fragilità di una donna forte. E noi di te amiamo la caparbietà, la professionalità, il modo incredibile con cui ti prendi cura di tutto e di tutti, ma ci aspettiamo anche il momento in cui la croce ti fa piegare le ginocchia ed è in quell’istante che siamo tutti accanto a te, a stringerti nell’abbraccio della gratitudine, capace di farsi sentire anche da lontano.

Tutti lì, in quel silenzio

Quando tutto finirà, avremo il ricordo del silenzio. Della morte, nelle bare accompagnate solo dalla preghiera, senza nessuno accanto. Di Piazza San Pietro a Roma, dolorosamente vuota sotto gli occhi preoccupati e speranzosi del Papa. Di oggi, nel minuto in cui l’Italia intera si è stretta nel lutto attraverso le fasce tricolore sul petto di ogni Sindaco e le bandiere a mezz’asta sopra i portoni dei Municipi.