Se non sai come rispondere alla vita, tu balla

Un video sulla forza della musica e sull’importanza di ciò che rimane

Se non sai come rispondere alla vita, tu balla

Marta non c’è più. Ma anche quando c’era, in fondo era altrove, nell’oblio della dimenticanza. Eppure ci sono stati attimi in cui è tornata, abbracciata dalla musica che per una vita l’ha fatta essere creatura eterea. Marta C. Gonzàlez, già prima ballerina del New York City Ballet, si è data alla danza per oltre cinquant’anni. L’Alzheimer l’ha poi estraniata dal mondo fino a quando nel 2019 questo mondo quel corpo esile lo ha definitivamente lasciato.
A un anno esatto dalla sua scomparsa è stato pubblicato un video, registrato nella Residencia Muro de Alcoy a Valencia e messo in rete dalla Asociaciòn Musica para Despertar, per omaggiarla e per donare a noi tutti un’emozione difficile da non condividere. Marta non ricordava le persone, non abbinava volti a fatti, situazioni a memoria. Ma le è bastato ascoltare l'ouverture de “Il Lago dei Cigni” di Tchaikovsky per far riaffiorare in sé tutte le sensazioni provate sulle punte. Pur sulla sedia a rotelle, accenna una coreografia, ben impressa nella sua mente lontana. Quella a cui si assiste è una vera e propria dichiarazione d’amore.
Guardare quel video oggi, nella commozione di una scena dalla forza dirompente nella sua delicatezza, fa riflettere su ciò a cui diamo importanza durante il corso della vita. In questi mesi in cui sembriamo navigare a vista e crediamo di aver già perso tutto, dovremmo forse immaginare cosa stiamo inconsapevolmente custodendo dentro di noi, cosa sta sedimentando nel nostro cuore.
Stiamo dando spago alla paura e alla lamentela o stiamo approfittando del periodo difficile per capire quale sia davvero la “nostra musica”, capace di esserci anche quando non ci saremo più? Cosa ci farebbe ballare se non avessimo più gli occhi, più le gambe, più la memoria?
Se non possiamo salvarci dall’oscurità dei tempi, possiamo forse dare un tempo speciale all’anima per innamorarsi totalmente di ciò che conta veramente per noi. È un modo per non arrendersi. È un modo per rammentare che qualcosa rimane sempre.


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