La morte a Quattrocchi

Quando ho sentito quel cognome in tv, la mente è tornata subito a 15 anni fa. Per me Quattrocchi è solo Fabrizio. Il 14 aprile 2004 il siciliano 36enne, che lavorava in Iraq come guardia di sicurezza privata, venne ucciso a Baghdad da un gruppo di sequestratori che si facevano chiamare "Falangi verdi di Maometto". Venne fatto inginocchiare in una fossa. Aveva le mani legate e una sciarpa che gli copriva la testa. Toccandola chiese di potersela levare e aggiunse: "Vi faccio vedere come muore un italiano". Un attimo dopo gli spararono.

Per salutare il mondo, niente di meglio di un bel sorriso

L’ironia salva l’anima dalle brutture della vita. E guarda in faccia la morte senza paura. Elio Modoni lo sapeva bene e, anche pochi minuti prima di congedarsi per sempre, ha trovato la forza di una battuta. Una firma originale e più che mai riconoscibile su un percorso lungo e gioioso, pur con ostacoli rognosi da superare.

Ci siamo imbruttiti, luna. E siamo più soli

Quel giorno tutto ci sembrò possibile. È bastato un passo e il cielo ci è parso in un attimo più vicino e più nostro. Ma tu, luna, ci ricordi senza esitazioni che noi siamo uomini e siamo donne, siamo difetto e paura, siamo arroganza e incompetenza. Lo fai strappandoci dalla terra quei pensieri a volte troppo profondi e troppo intensi che hanno volto di scrittore, testa di filosofo, occhi che nell’oscurità vedono addirittura meglio di quelli che, avvolti dalla luce, si stringono nella cecità della grettezza.

L’infinita grandezza di un amore che tace

Quante volte si cercano le parole per colpire, le frasi che possano dire quello che sentiamo. Poi ci sorprende quello che non ci aspettiamo e ci pensa il silenzio a insegnarci che l’amore può agire in un modo unico anche tacendo.
La storia di Franco Rosario Ferrini, classe 1938, è la storia del coraggio di un sentimento che non ha mai temuto i muri sociali o geografici. Ha lasciato che l’animo agisse sulla scia di quello che provava.

Mezzogiorno in famiglia, la vittoria dell'intera città di Galatina nel giorno della Festa della Repubblica

Netti, tondi, come un cerchio che parte da un punto e a quel punto ritorna, come un esame accademico impeccabile, senza sbavature. I 30 secondi, centrati ieri da Martina Fracasso (che ha migliorato la sua prestazione del 28 Ottobre 2018) durante l'ultima prova di "Mezzogiorno in famiglia", hanno consegnato a Galatina non solo lo scuolabus messo in palio per questo torneo, snocciolatosi in tante puntate su Rai 2.

Incastrato sotto il pullman, straniero arriva a Galatina approfittando del rientro dalla gita

Qual è la reazione giusta da avere? Cosa dovrebbe essere più spontaneo fare? Provare paura o compassione? Sentirsi inermi o arrabbiati?

Grazie, zio!

Un angelo non ha mai avuto i capelli così in ordine

Puoi lasciare che il tempo passi, che ti insegua, che ti pesi sulle spalle, che ti superi, ma non deve mai trovarti con i capelli in disordine. Mimina questo imperativo ce lo aveva tatuato nell'anima, cresciuta tra spazzole, forbici, phon e tra le radici di una terra difficile, ma amata. I suoi strumenti e la sua caparbietà hanno fatto la storia.
A Noha è un'istituzione, anche adesso che con la triste sorpresa di andarsene via senza preavviso, ha aperto una voragine di incredulità e sgomento.

Ci sono donne

Ci sono donne che sono spaventate e calpestate. E donne che spaventano e che sono comunque calpestate. Che si mostrino fragili o forti e caparbie, le donne continuano a essere incolpate del loro essere donne, cioè spesso di essere di una bellezza disarmante, così armoniche fuori e appassionate dentro da far desiderare di essere come loro.

I due liocorni

Strada Galatina-Lecce. Passaggio a livello chiuso all’altezza della zona fiera. Sono in macchina e sono le 19:30 di un giovedì pesante di una settimana fatta di corse e incastri. L’obbligo a stare ferma per qualche minuto, pur per un motivo non esilarante come il transito di un treno, mi permette di respirare un attimo, ma i pensieri sulle cose ancora da fare e da sistemare prendono il sopravvento, viaggiando senza meta su quelle vecchie rotaie.