Un anno di (at)traverso

Qualcuno dirà che è stato proprio un lungo boccone amaro, di quelli che ti si fermano in gola, che ti fanno affogare a tal punto che in quella tosse stizzosa ci si perde, come se non ci fosse più nulla da fare. Insomma, un anno di traverso che non saranno certo le bottiglie stappate a mezzanotte a cancellare.

Donna dell'attesa

Madre, Tu mamma e Tu terra, feconda anche quando non sembra possibile, nel periodo in cui più di altri si attende, in Tuo nome abbiamo benedetto gli strumenti degli agricoltori. Sono loro che hanno portato all'altare i frutti del lavoro che ogni giorno li fa alzare all'alba e sperare. E attendere. Conoscono il sole, ne amano il calore, anche quando brucia la pelle, perché sanno che è carezza per ogni zolla. Aspettano la pioggia, seguono il linguaggio del vento.

Confido nelle belle anime come la tua, Benedetta

"Mi manchi, papà". E la perseveranza di una figlia innamorata tiene in vita uno sconosciuto

La sceneggiatura di un film perfetto, emozionante, incredibile. La trama di un libro che porta da un'altra parte, sfondando le pagine con l'immaginazione. Ma questo non è il presente. Chissà, forse il futuro. Il presente è storia di persone vere, strette nel dolore e legate oltre ogni idea di confine. La storia di Chastity e Brad è la storia dell'anima che sopravvive alla morte, dell'attesa che dà speranza, dell'accettazione che non è rassegnazione, dell'amore che al silenzio delle tombe insegna il canto della vita.

La morte a Quattrocchi

Quando ho sentito quel cognome in tv, la mente è tornata subito a 15 anni fa. Per me Quattrocchi è solo Fabrizio. Il 14 aprile 2004 il siciliano 36enne, che lavorava in Iraq come guardia di sicurezza privata, venne ucciso a Baghdad da un gruppo di sequestratori che si facevano chiamare "Falangi verdi di Maometto". Venne fatto inginocchiare in una fossa. Aveva le mani legate e una sciarpa che gli copriva la testa. Toccandola chiese di potersela levare e aggiunse: "Vi faccio vedere come muore un italiano". Un attimo dopo gli spararono.

Per salutare il mondo, niente di meglio di un bel sorriso

L’ironia salva l’anima dalle brutture della vita. E guarda in faccia la morte senza paura. Elio Modoni lo sapeva bene e, anche pochi minuti prima di congedarsi per sempre, ha trovato la forza di una battuta. Una firma originale e più che mai riconoscibile su un percorso lungo e gioioso, pur con ostacoli rognosi da superare.

Ci siamo imbruttiti, luna. E siamo più soli

Quel giorno tutto ci sembrò possibile. È bastato un passo e il cielo ci è parso in un attimo più vicino e più nostro. Ma tu, luna, ci ricordi senza esitazioni che noi siamo uomini e siamo donne, siamo difetto e paura, siamo arroganza e incompetenza. Lo fai strappandoci dalla terra quei pensieri a volte troppo profondi e troppo intensi che hanno volto di scrittore, testa di filosofo, occhi che nell’oscurità vedono addirittura meglio di quelli che, avvolti dalla luce, si stringono nella cecità della grettezza.

L’infinita grandezza di un amore che tace

Quante volte si cercano le parole per colpire, le frasi che possano dire quello che sentiamo. Poi ci sorprende quello che non ci aspettiamo e ci pensa il silenzio a insegnarci che l’amore può agire in un modo unico anche tacendo.
La storia di Franco Rosario Ferrini, classe 1938, è la storia del coraggio di un sentimento che non ha mai temuto i muri sociali o geografici. Ha lasciato che l’animo agisse sulla scia di quello che provava.

Mezzogiorno in famiglia, la vittoria dell'intera città di Galatina nel giorno della Festa della Repubblica

Netti, tondi, come un cerchio che parte da un punto e a quel punto ritorna, come un esame accademico impeccabile, senza sbavature. I 30 secondi, centrati ieri da Martina Fracasso (che ha migliorato la sua prestazione del 28 Ottobre 2018) durante l'ultima prova di "Mezzogiorno in famiglia", hanno consegnato a Galatina non solo lo scuolabus messo in palio per questo torneo, snocciolatosi in tante puntate su Rai 2.

Incastrato sotto il pullman, straniero arriva a Galatina approfittando del rientro dalla gita

Qual è la reazione giusta da avere? Cosa dovrebbe essere più spontaneo fare? Provare paura o compassione? Sentirsi inermi o arrabbiati?