Sarebbe stato un pesce d’aprile epico, di quelli a cui si abbocca senza farsi domande. Di quelli acri, assurdi al punto da sembrare reali, di quelli che piacevano a te. Ma ieri era il 7 gennaio e in agenda avevi già tante riunioni e tanti incontri per progettare un 2020 che avesse il sapore del cambiamento, ma sempre all’insegna di Galatina. Allora nessuno scherzo.
Se è calato il silenzio è perché davvero hai deciso di andar via. O meglio, il destino o chi per lui ha deciso per te, ma resta il fatto che questo nuovo anno partirà senza Rossano Marra. E adesso? Persone come te, tarli di un discorso mai interrotto su una città capace di farsi amare comunque, quasi inconsciamente appaiono immortali, come se ci fossero mondi paralleli in grado di mantenere in vita all’infinito coloro che hanno sempre fatto parte dello scibile, di ogni dibattito, della storia, dei progetti che siamo in grado di ricordare. Ma attenzione! Nel tuo caso non si tratta di un legame d’amore, dettato da chissà quale dolcezza, al contrario. Credo che chiunque sia entrato in contatto con te abbia avuto un motivo di discussione, un dialogo più o meno serrato e pungente sull’argomento politico di turno o su una notizia data o non data nel modo migliore. Ed è proprio questo che ha reso la figura di Rossano quella di un uomo a cui non si deve per forza voler bene (l’affetto era questione di famiglia, riservato ai figli, alla moglie, ai nipoti), ma che di certo si deve stimare per il coraggio, i sacrifici, la voglia di non arrendersi davanti ai numerosi “dai, tanto va così”.
L’ultima volta in cui ci siamo visti, un mese e mezzo fa, ti sei fermato per strada perché mi avevi vista a piedi, carica di borse e borsoni. Volevi darmi un passaggio. Un atto gentile, non dovuto, di quelli che però si notano e apprezzano. Ho preferito continuare a camminare. E ho perso l’occasione per uno scambio di battute, un ultimo reciproco atto di rispetto e ammirazione.
La tua voce cupa e il tuo sguardo sornione, che staccavi dallo schermo del pc quando passavo in tipografia ed eri lì a creare forse il tuo nuovo editoriale, saranno per me un ricordo prezioso. E chissà cosa avresti detto di questo necrologio sui generis che tutto può essere tranne che un coccodrillo. Stavolta ci hai proprio spiazzati. Ciao, Rossano!