Coronavirus, quando respirare non è più così scontato

La sensazione è quella di avere un coltello nei bronchi”. Luigi Rizzo, 40enne fisioterapista di Galatina, parla da un letto dell’ospedale di Ferrara. Lì è ricoverato da qualche giorno. Lì ha scoperto di essere positivo al covid 19.

Coronavirus, il domani dilatato

Coronavirus, tra opinione e verità

Nella rete dei “secondo me” e del turpiloquio i fatti fanno fatica a sbrogliare i nodi e al Coronavirus viene consegnato un palco dalla risonanza ampissima come quello dei media e dei social. Peccato che a rimbalzare sia raramente il buonsenso.

"Stavolta ci hai proprio spiazzati"

Sarebbe stato un pesce d’aprile epico, di quelli a cui si abbocca senza farsi domande. Di quelli acri, assurdi al punto da sembrare reali, di quelli che piacevano a te. Ma ieri era il 7 gennaio e in agenda avevi già tante riunioni e tanti incontri per progettare un 2020 che avesse il sapore del cambiamento, ma sempre all’insegna di Galatina. Allora nessuno scherzo.

Un anno di (at)traverso

Qualcuno dirà che è stato proprio un lungo boccone amaro, di quelli che ti si fermano in gola, che ti fanno affogare a tal punto che in quella tosse stizzosa ci si perde, come se non ci fosse più nulla da fare. Insomma, un anno di traverso che non saranno certo le bottiglie stappate a mezzanotte a cancellare.

Donna dell'attesa

Madre, Tu mamma e Tu terra, feconda anche quando non sembra possibile, nel periodo in cui più di altri si attende, in Tuo nome abbiamo benedetto gli strumenti degli agricoltori. Sono loro che hanno portato all'altare i frutti del lavoro che ogni giorno li fa alzare all'alba e sperare. E attendere. Conoscono il sole, ne amano il calore, anche quando brucia la pelle, perché sanno che è carezza per ogni zolla. Aspettano la pioggia, seguono il linguaggio del vento.

Confido nelle belle anime come la tua, Benedetta

"Mi manchi, papà". E la perseveranza di una figlia innamorata tiene in vita uno sconosciuto

La sceneggiatura di un film perfetto, emozionante, incredibile. La trama di un libro che porta da un'altra parte, sfondando le pagine con l'immaginazione. Ma questo non è il presente. Chissà, forse il futuro. Il presente è storia di persone vere, strette nel dolore e legate oltre ogni idea di confine. La storia di Chastity e Brad è la storia dell'anima che sopravvive alla morte, dell'attesa che dà speranza, dell'accettazione che non è rassegnazione, dell'amore che al silenzio delle tombe insegna il canto della vita.

La morte a Quattrocchi

Quando ho sentito quel cognome in tv, la mente è tornata subito a 15 anni fa. Per me Quattrocchi è solo Fabrizio. Il 14 aprile 2004 il siciliano 36enne, che lavorava in Iraq come guardia di sicurezza privata, venne ucciso a Baghdad da un gruppo di sequestratori che si facevano chiamare "Falangi verdi di Maometto". Venne fatto inginocchiare in una fossa. Aveva le mani legate e una sciarpa che gli copriva la testa. Toccandola chiese di potersela levare e aggiunse: "Vi faccio vedere come muore un italiano". Un attimo dopo gli spararono.

Per salutare il mondo, niente di meglio di un bel sorriso

L’ironia salva l’anima dalle brutture della vita. E guarda in faccia la morte senza paura. Elio Modoni lo sapeva bene e, anche pochi minuti prima di congedarsi per sempre, ha trovato la forza di una battuta. Una firma originale e più che mai riconoscibile su un percorso lungo e gioioso, pur con ostacoli rognosi da superare.