Stefano e Cristian, quando il mondo non è pronto a un addio così precoce
Troppo presto. Modalità diverse, tragedie differenti, il fattore comune delle precocità. A 35 anni non si muore, neanche a 40 si muore. Eppure succede, risucchiati dalla fatalità o da buchi neri di cui è complicato capire la profondità.
Le parole si sono perse nell’abisso dei perché senza risposta quando Galatina ha appreso dell’addio al mondo di Stefano; sono già amaro rigurgito nel saluto che oggi Nardò darà a Cristian stroncato da un’emorragia cerebrale.