Addio a Marcello Latino, un medico che conosceva bene la missione del “prendersi cura”

Senza i clamori di qualcosa che scoppia da un momento all’altro. Marcello Latino se n’è andato silenzioso, come un’onda che giunge a riva e poi si ritrae, di quelle che non si infrangono, ma danno refrigerio ai piedi di chi si ferma a guardare il mare in cerca di speranza.
Un medico, un chirurgo, un uomo come lui di speranza ne ha donata davvero tanta a tutti coloro che si sono affidati alla sua professionalità e alla sua gentilezza nel corso dei tanti anni a servizio della salute.
Non c’è mai stato un orario strano o una festa sacrosanta in cui non si sia messo a disposizione di una richiesta d’aiuto, conoscendo con esattezza cosa significasse “prendersi cura” di qualcuno. Non poteva bastare la competenza, non era sufficiente l’esperienza. Le persone avevano e avranno sempre bisogno di sentirsi importanti e attenzionate, di avere di fronte qualcuno che non sta solo svolgendo un mestiere, ma operando una vera e propria missione dal valore inestimabile.
La vita al centro della sua vita, il benessere altrui come orizzonte del suo percorso che ogni giorno gli faceva macinare chilometri tra una sala operatoria e l’altra.
Conosceva ogni sfaccettatura della malattia e alla malattia si è dovuto arrendere nel momento in cui si è reso conto che fosse proprio il suo corpo il protagonista di un declino troppo celere e anagraficamente innaturale e inaspettato. Ma senza clamori, dicevamo, senza allarmismi. Erano in pochi a sapere come stessero le cose, probabilmente solo la sua famiglia, cuore pulsante di una quotidianità fatta di affetti profondi.
La scia di gratitudine che quell’onda leggera e dolce si lascia dietro è il segno palpabile ed eterno di una vita spesa a fare del bene, cosa per nulla scontata nella frenesia dell’egocentrismo odierno.
Si aggiunge malinconica e muta la mia per le decine di volte in cui è stato presente in momenti più o meno delicati con una parola, con il bisturi, con ago e filo, con un sorriso.
Non dico un’eresia affermando che un medico, per essere davvero tale, dovrebbe avere la discrezione e il garbo di Marcello Latino.
Ciao, dottore.

 


La salma giungerà domani 11 novembre alle ore 10 presso la parrocchia San Sebastiano a Galatina. Il rito religioso sarà celebrato alle ore 10:30.

Alla moglie Pina, alle figlie Francesca e Chiara, alla sorella Maria Grazia con Carmine e a tutta la famiglia del dott. Latino vanno le più sentite condoglianze della redazione di Galatina.it