Ha vinto. Partiamo da qui, dalla notizia nuda e cruda, come il giornalismo più puro impone. Ilaria Antonica, 30enne di Galatina, ha vinto la puntata di stasera de “L’Eredità” di Rai 1, il preserale condotto da Flavio Insinna.
Ha fatto filotto, come si suol dire, incasellando una dietro l’altra le parole della temuta “ghigliottina” che l’hanno portata a intuire quella che le accomunava tutte. Ed è stata davvero la “sera” dei miracoli.
Ora però lasciatemi smettere i panni del mestiere e permettete alla scrittura di non aver timore della gioia, perché conosco Ilaria e il valore di questa vittoria si triplica proprio perché è la vittoria di una persona come lei. Non si triplica nel premio in denaro, che già nella splendida rotondità dei 140mila euro conquistati è qualcosa che si fa fatica a visualizzare. Si eleva all’ennesima potenza nella naturale empatia che crea perché è proprio Ilaria ad aver raggiunto quel piccolo grande traguardo.
Si è messa su quel treno senza aspettative né clamori, nonostante la sua brillantezza, la sua formazione e il suo carattere infondano sempre una certa sicurezza nella buona riuscita di una cosa. Non in lei, che preferisce mantenere costantemente un profilo basso e farsi scoprire e stimare dal risultato, mai da una previsione o da un’attesa. Content manager di Metropolitan Adv, l’agenzia di comunicazione che oggi è un po’ casa sua, come lo è per me e per Raffaella che l’abbiamo creata da un sogno e per il gruppo di giovani che lavorano ogni giorno con noi, Ilaria ha un bagaglio di conoscenza ed esperienza che sa usare sempre con il garbo di chi ama ciò che fa e ce la mette tutta quotidianamente per farlo al meglio, con un senso di responsabilità che non è poi così usuale.
Lo dirà a chiunque si complimenterà con lei, se ha vinto è stata solo fortuna. Chi la conosce sa che non è bastata solo quella. Il suo spirito di osservazione e la sua razionalità le hanno permesso di restare concentrata e lucida nel vortice ingoiatutto che è la tv dai ritmi serrati ed estranei ai più. E un po’ di Lucio Dalla, un po’ di Salvatore Quasimodo hanno fatto il resto, mettendo in mezzo musica e letteratura, mondi che appartengono strettamente a Ilaria e al suo animo buono.
È bello sentire dentro tanto orgoglio e tanta contentezza per un evento che non ci riguarda direttamente. Quando qualcuno ti fa provare questo, di certo non servono un game show e la televisione a dirti quanto vale.
Brava, Ila! Qualsiasi cosa succeda domani, hai già fatto un gran regalo a tutti, fieri di te e di “questa sera così dolce che si potrebbe bere”.
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