Rino Duma, l’incredibile sensibilità di un uomo di scienza

Il quaderno di geometria è in libreria, come i testi più significativi che in una casa diventano fonte di ispirazione in determinati momenti della vita. È quello “in bella” perché ci tenevi a farci copiare i problemi che più di altri ci avevano fatto lavorare la mente per comprendere e sciogliere i nodi.
Caro professore Duma, carissimo Rino, da quei giorni tra i banchi della Giovanni Pascoli di Galatina sono passati più di trent’anni e il tempo, galantuomo, ma a volte severo, ci ha plasmati nei traguardi e nelle fatiche, facendoci diventare le donne e gli uomini che siamo oggi, quell’oggi che ci ha portato via te.
Chissà in quante vite sei passato lasciando un segno, chissà quanti ragionano usando inconsapevolmente il metodo che tu hai trasmesso loro, considerando la logica il modo più corretto per affrontare il mondo.
Eppure la tua sensibilità quasi cozzava con il tuo essere uomo di scienza. L’avevi messa a servizio della scrittura, nei tuoi numerosi romanzi, nel tuo “Il filo di Aracne”, nel Circolo Athena, nella cultura che salva dalla brutture di una quotidianità che spesso ci troviamo a non capire e a non condividere.
Le discussioni politiche con te ultimamente lasciavano trasparire dissidi che voglio immaginare più interiori che contro qualcuno o qualcosa, dettati probabilmente da speranze deluse.
Ma a questa tua Galatina hai sempre lasciato il beneficio del dubbio per via di un amore grande per una città alla quale si è tentato e si tenta di dare il massimo, ognuno per come può.
Quando hai lasciato l’insegnamento hai scritto dieci lettere che hai fatto recapitare a quei dieci alunni che nel corso degli anni hanno cadenzato il tuo percorso dietro la cattedra, regalando umilmente anche a te degli spunti di riflessione. Ho sempre custodito quei fogli come un tesoro prezioso, un privilegio immeritato a cui continuerò a dedicare la lettura del cuore, che è poi quella che conta davvero.
L’affetto reciproco che ci siamo trasmessi un mese fa in un abbraccio virtuale, in questa giornata ha un sapore agrodolce. Ma quella tua difficoltà fisica a respirare, oggi è in qualche modo libertà di essere ovunque, sereno, accanto ai tuoi studenti, ai tuoi amici, alla tua famiglia, senza tempo e senza spazio.
“Ho sempre voluto bene ai miei alunni e li ho amati come se fossero dei figli”.
La morte non taglia questo genere di legami. Per questo continueremo a essere tuoi figli. E la gratitudine per te sarà una linea retta e infinita verso il cielo.
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I funerali saranno celebrati domani 24 marzo alle ore 10 presso la Chiesa dei Ss. Pietro e Paolo di Galatina.