Intervengo sulla vicenda che vede protagonisti il dìrettore di Galatina.it e la maggioranza del consiglio comunale di Galatina.
Che io abbia consentito all'attuale sindaco di Galatina di diventare tale e alla sua maggioranza di governare la città, lo sanno anche i bambini. Ed anzi, lo rivendico politicamente. Pertanto, premetto questo, a scanso di equivoci.
Ed oggi, sono ancora più convinto di aver fatto la scelta giusta, giusta per Galatina, la città che amo; perché con loro finora ho potuto portare avanti politiche e tematiche a me care: salvezza ospedale, salvaguardia del verde pubblico e dell'ambiente, diritti per i lavoratori, welfare ed altro.
Io non ho avuto né chiesto posti e poltrone retribuite, incarichi politici in CdA di qualche ente pubblico, favori per me e per i miei familiari ed altre cose di questo genere, che, sappiamo, essere il "minimo sindacale" nel cervello di chi fa oggi politica in Italia. Chiaro.
La mia scelta di aderire a quello che io ritengo essere oggi il movimento politico della legalità, della trasparenza e delle cose da fare per il bene comune, in assoluta autonomia e distinzione rispetto alla Destra e alla Sinistra, va in questa direzione.
Detto questo, essendo stato testimone dell'amarezza sia del dottor Dino Valente e sia di esponenti dell'attuale amministrazione comunale, ai quali tutti mi lega simpatia e amicizia, sento il dovere di intervenire sulla vicenda.
A mio parere, va ad assoluto addebito degli amici dell'amministrazione la considerazione, ironica, che forse non hanno mai visto un programma televisivo di politica o letto un giornale nazionale e, "provenendo da Marte", non sanno che non esiste in questo Paese un giornalista che non manifesti apertamente la sua appartenenza, come minimo di pensiero se non proprio d'azione, ad una delle parti e non ne faccia motivo di manifesta avversione nei confronti dell'altra.
Ma di cosa stiamo parlando?! Solo per citarne alcuni: Formigli, Floris, Gruber, Del Debbio, Bocchino, Augias, Belpietro, Scanzi, Giannini, Feltri, Sallusti e "Habemus Papam": Bruno Vespa!!! Con questi che bisognerebbe fare? Scrivere all'Ordine dei giornalisti per segnalare il loro Gotha?!
E il direttore Valente, che pur non potrebbe offendersi se lo paragonassi a questi suoi colleghi di seria A, tra l'altro, non è come loro.
In un contesto piccolo e "paesano" come il nostro, c'è sempre un bon ton, un rispetto, un dignitoso riguardo verso la persona altrui, che non è in uso tra gli "squali" degli ambienti nazionali dei personaggi sopra citati. Lì, d'altronde, è una questione di "soldi positivi", qui no. Qui si parla con il cuore, lo stomaco, il fegato e i testicoli. Qui ancora si ha qualche ideale, giusto o sbagliato, vecchio e obsoleto che sia, non importa; importa che sia puro.
Io ricordo il "maestro" Gino Anchora, quante gliene diceva e scriveva all'amministrazione del sindaco Zeffirino Rizzelli, di cui io ero, più di trent'anni fa, consigliere di maggioranza e faceva bene perché è facile per chiunque (anche per un Superman Highlander come Zeffirino Rizzelli) deviare se non c'è nessuno che te lo fa notare.
Non bisogna diffamare e divulgare falsità, io ho anche querelato un giornalista per questo, ma non credo che questo avvenga o sia mai avvenuto dalle pagine di galatina.it.
Peraltro, il "copia incolla" dei comunicati stampa non interessa a nessuno, non attrae il lettore, ormai abituato nella peggiore delle ipotesi al gossip politico e nella migliore all'opinione critica del giornalista che, se è libera, non la puoi controllare.
Non posso io ergermi a giudice arbitro né a farmi "falco alto levato" montaliano, ma vorrei rivolgere un pensiero personale a due persone che stimo.
A Dino Valente vorrei dire che nella coerenza di una vita lui trova la sua forza giornalistica e l'apprezzamento dei lettori da decenni, a prescindere da questa o quella amministrazione, persone e cose che passano; mentre non è effimero il racconto attento e critico della storia di una città. Ma è normale ed evidente che questo esponga a contromosse e ad azioni uguali e contrarie, perché se quelli non arrivano da Marte, non bisogna noi pensare di "stare su Saturno". Così è, è una scelta che uno fa o è costretto a fare per vivere conformemente a ciò che è o sente di essere: una persona con le sue idee che vuole impegnarsi in qualcosa che va nell'interesse pubblico e sociale, ma ne deve accettare le conseguenze. Giuste o sbagliate.
È valso e vale per me, che ho un capello bianco per ogni offesa, scherno, denigrazione e calunnia che ho dovuto subire col mio ingresso in politica da parte di coloro ai quali "ho cazzato le mpuddrre" (pestare i piedi) e che hanno dato anche a me il loro caloroso "benvenuto sulla Terra". Nessuno mai ha manifestato solidarietà nei miei confronti ed è giusto che fosse così. "Non c'è lo ha prescritto il medico."
A Fabio Vergine voglio dire invece questo. Guardati da e preoccupati di quelli e quelle che oggi ti abbracciano e ti baciano e che ti ritrovi attorno; in taluni casi sono gli stessi e le stesse che nella prima ora, quando ancora non eri sindaco, non perdevano occasione per sparlare pesantemente della tua persona e sarebbero stati pronti a gettarti in un fosso senza remore.
È vero, quella di "salire sul carro del vincitore" è la "nobile" arte di molti Italiani, ma se nel periodo democristiano questo poteva avere un ritorno per il potente di turno, oggigiorno che potente veramente nessuno è più, affidare le proprie sorti a dei mercenari è un rischio e un problema ben più grosso dell'avere nemici dichiarati. Comunque, anche il voltastomaco fa parte del gioco e lo dobbiamo accettare. Andiamo avanti.
Antonio Antonaci
"Anche il voltastomaco fa parte del gioco e lo dobbiamo accettare"
"Che io abbia consentito all'attuale sindaco di Galatina di diventare tale e alla sua maggioranza di governare la città, lo sanno anche i bambini"
