"Un'iniziativa istituzionalmente (e non solo) sgrammaticata"

Intervengono Rosario Scrimieri, Giovanni Mandorino, Tommaso Moscara e Maurizio Vergaro

Continuano a pervenire a galatina.it le attestazioni di solidarietà dei lettori.

Caro Direttore, è proprio vero! A Galatina si respira una brutta antica aria: "vietato" chiedere appuntamenti, contestare, dissentire o mettere in discussione la politica locale, perché gli amministratori sono perfetti e incorreggibili!
Hanno dimenticato presto che i nostri padri costituenti (di estrazione politica diversa) hanno garantito a tutti noi il diritto di informazione di manifestare ed esprimere il proprio pensiero con forme di libertà molto chiare.
Tra queste l'uso della stampa che non può essere mai soggetta ad autorizzazione e censura (art. 21).
Per "consolarti," ti ricordo quanto avvenne nel lontano dicembre 1971.
In Consiglio Comunale si doveva approvare il P.R.G. di R. Panella. La maggioranza, democristiana, che pure lo aveva promosso decide di votare contro.
Il giorno dopo il direttore de "il Galatino", l'indimenticabile Mons. Antonio Antonaci, uscì sul giornale con un editoriale con titolo a piena pagina: "I BORBONI DISSERO NO". Scritto e commentato con furore scatenò molte critiche della maggioranza perché il direttore rappresentava una vasta area di elettorato cattolico.
Il quell'occasione il direttore non fu "crocifisso" perché prevalse il libero pensiero e il buon senso. I politici (altri tempi) accettarono le critiche, dialogarono con le opposizioni e si arrivò ad approvare uno degli strumenti urbanistici più importanti della città. Evviva. Questa è democrazia! (arch. Rosario Scrimieri)

Gentile direttore, sono un galatinese "spatriato" da ormai più di 40 anni. Da allora trascorro a Galatina (presso la mia famiglia di origine) alcune settimane all'anno.
In questi anni galatina.it è stata per me una fonte di informazione importante su una terra e una città in cui sono fortemente radicato.
Talvolta il suo giornale, mi ha permesso di segnalare criticità (nei collegamenti del trasporto pubblico extraurbano, nella gestione delle acque meteoriche, ecc.) che ho potuto constatare nelle mie brevi "visite", in maniera totalmente indipendente dalle amministrazioni che l'hanno amministrata nel tempo.
Sento il dovere di scriverle oggi per aggiungere la mia solidarietà a quella che, sono certo, tanti altri galatinesi (senza incarichi/appartenenze/parentele) le avranno espresso dopo aver saputo dell'iniziativa istituzionalmente (e non solo) sgrammaticata presa nei suoi confronti.
Cordialmente. Giovanni Mandorino

Caro Direttore, in questi giorni per me concitati sul tema referendario in giro per la provincia, resto basito per l’accaduto e voglio esprimere la mia solidarietà a te e a galatina.it.
La libertà di stampa è un pilastro fondamentale della democrazia e ogni attacco a un giornalista è un attacco a tutti noi. Esprimo pieno sostegno alla sua importante missione di informare e raccontare la verità. Tommaso Moscara (segretario generale CGIL Lecce)

Carissimo Dino Valente, nel corso degli ultimi 20 anni, Le ho scritto qualche volta, ma non pretendo "mica" (come si dice qui a Modena) che Lei si ricordi. La seguo da sempre e Galatina.it rappresenta per me l'anello di contatto con la mia terra natia, dalla quale sono andato via ormai oltre 40 anni fa. Anche se poi ci torno spesso. Per questo, anche stavolta, come nelle volte precedenti, Le rinnovo il mio "grazie di esistere". Perdoni questo preambolo. Venendo al motivo di questa mia lettera, sono rimasto sconcertato nel leggere il comunicato dell'amministrazione comunale circa la missiva inviata all'ordine dei giornalisti. Sorridendo incredulo a quanto leggevo, alla fine mi è venuto spontaneo un "ma sciati, ca è meiu".
Non mi ripeterò con quanto già scritto da altri illustri lettori, ma ci tengo invece a sottolineare una frase del suddetto comunicato: "Siamo certi che questa nostra iniziativa si tradurrà in una levata di scudi da parte delle opposizioni a Sua difesa, ma ci sentiamo nel giusto." Ecco, lo sconcerto è proprio nell'avere il coraggio di ribadire di sentirsi a priori nel giusto. Una ottima dimostrazione di intolleranza da parte di chi ritiene che ogni cosa che dice o che fa è insindacabile e indiscutibile, perchè sicuramente giusta. Boh!!!
Mi vengono in mente alcune reminiscenze del passato, ma vorrei ancora concedere a questa amministrazione il beneficio del dubbio, per non cadere anche io nella trappola di chi pensa di essere sicuro nel battezzare certe espressioni in un certo modo, mentre invece forse potrebbero essere annoverate alla poca riflessione o a pura superficialità. Ma, al riguardo, potrei certamente sbagliarmi. Concludo inviandoLe un abbraccio e rinnovandoLe una grande solidarietà lunga 900 chilometri. Maurizio Vergaro (dottore commercialista, Modena)