Un angelo non ha mai avuto i capelli così in ordine

Puoi lasciare che il tempo passi, che ti insegua, che ti pesi sulle spalle, che ti superi, ma non deve mai trovarti con i capelli in disordine. Mimina questo imperativo ce lo aveva tatuato nell'anima, cresciuta tra spazzole, forbici, phon e tra le radici di una terra difficile, ma amata. I suoi strumenti e la sua caparbietà hanno fatto la storia.
A Noha è un'istituzione, anche adesso che con la triste sorpresa di andarsene via senza preavviso, ha aperto una voragine di incredulità e sgomento.

Ci sono donne

Ci sono donne che sono spaventate e calpestate. E donne che spaventano e che sono comunque calpestate. Che si mostrino fragili o forti e caparbie, le donne continuano a essere incolpate del loro essere donne, cioè spesso di essere di una bellezza disarmante, così armoniche fuori e appassionate dentro da far desiderare di essere come loro.

I due liocorni

Strada Galatina-Lecce. Passaggio a livello chiuso all’altezza della zona fiera. Sono in macchina e sono le 19:30 di un giovedì pesante di una settimana fatta di corse e incastri. L’obbligo a stare ferma per qualche minuto, pur per un motivo non esilarante come il transito di un treno, mi permette di respirare un attimo, ma i pensieri sulle cose ancora da fare e da sistemare prendono il sopravvento, viaggiando senza meta su quelle vecchie rotaie.

Anche l’Inter Club di Galatina, con tutti i nerazzurri della Provincia di Lecce, fa BUU contro il razzismo

Non ci sono scuse, non ci sono “se” o “ma” che tengano. Contro il razzismo il coro deve essere unanime, senza sfumature. E il coro dell’Inter si sta facendo sempre più forte perché al suo BUU si stanno unendo sempre più voci. Così domenica 20 gennaio, dal cuore del Salento, si è innalzato chiaro lo sdegno contro ogni forma di discriminazione.

Lascia che sia

Lo saluteremo in mille modi diversi. Molti di noi sceglieranno di maledirlo, altri nel bilancio generale diranno che non è stato poi così male. Io del 2018 conserverò l'immagine del mare. Non c'è nulla in grado di dire "lascia che sia" più di quella meravigliosa distesa liquida che custodisce i pensieri, le urla, le lacrime e la gioia di chissà quanta gente.
Il mare è parte di noi eppure non ci appartiene mai del tutto. Forse il suo fascino sta proprio in questo suo sfuggente sospiro, in cui ci immedesimiamo in tanti momenti della nostra vita.

Generosamente Raf

Senza età. Il ritmo, il palpito acceso che dalle vene fa vibrare il cuore, non appartiene a qualcuno in particolare. È storia che possono scrivere i piccoli, è esperienza che possono raccontare i grandi. E Raffaello Murrone lo sapeva bene. La sua batteria accompagnava la vita, semplicemente. E generosamente. Un omone che incuteva soggezione a chi non lo conosceva, ma che diventava subito persona a cui affidare un’emozione perché in un attimo, dai piatti della sua batteria, si trasformava in dita da schioccare, in canto da intonare.

Emozioni "in tutti i sensi"

Solo un albero. In fondo si trattava di questo, solo di un albero da illuminare. Eppure la gente si è accalcata in PIazza San Pietro a Galatina, intorno a quei fiocchi bianchi che spiccano sul verde della tradizione. Cellulari in mano, naso all'insù, qualche desiderio nel cuore per queste festività, che si avvicinano silenziose con le loro solite malinconie da fine anno. Il conto alla rovescia e in un attimo è luce.
Migliaia di lucciole, il canto dei bambini, foto di rito e qualche occhio lucido.

Rocco Toma, il gentiluomo con la reflex

Da quello scatto rubato nell'ufficio anagrafe di Galatina in un caldissimo giorno di agosto sono passati dieci anni e qualche mese. Non c'era niente intorno che potesse suscitare un sorriso. Ci siamo ritrovati lì per una tragedia, una di quelle che ci hanno tenuti impegnati a lungo, tu con la reflex, io con la penna. Eppure in quel momento così sospeso, di cicale e di sudore, nel frastuono di un silenzio che io ancora stavo imparando a decifrare, hai saputo fermare il mio volto in un'espressione che io stessa non conoscevo.

La morte, se

La morte, se oltre a cancellare il corpo dalla vista, sdradica il ricordo dalla mente, vince sulla vita.
La morte, se mette fine a un legame, come una mannaia che divide in due la carne, vince sulla vita.
La morte, se viene invocata ogni volta che i problemi ci sembrano insormontabili e ci lamentiamo di essere presi di mira dalla cattiva sorte, vince sulla vita.
La morte, se ci fa paura come un cane rabbioso sguinzagliato contro di noi, vince sulla vita.

Lo stolto guarda il dito

Due uomini non fanno una madre. E chi ha detto che vogliano questo riconoscimento? Due uomini sono due uomini. Non possono e non vogliono essere altro. Ma possono e vogliono essere famiglia perché dove ci sono due persone che si amano, che si amano così profondamente da desiderare di mettersi in gioco anche come genitori, c'è una famiglia. E sapete chi lo afferma con prepotenza, più di questa penna spesso criticata nel suo ruolo provocatorio? I loro figli e le loro figlie.