10 anni dalla tragedia di San Lorenzo, un'alba che non dimentica

Figli che non ci sono più, ma che hanno l'onore e l'onere di esserci per sempre. L'onore di un aldilà che, per chi crede nel dopo, è luogo senza confini, di beatitudine del cuore. L'onere di una presenza che consola e allo stesso tempo pesa sul petto di chi resta.

Non ti vergognare, luna!

Con tutti quegli occhi a scrutare la tua pelle, il diventare rossa non poteva che essere la tua risposta. Ché poi si crede tu sia sfacciata, quando fai l'amore con il cielo, ne assorbi la magia e in quella determinata notte non c'è più nulla oltre a te. In realtà sei timida nel concederti solo ai romantici, ai poeti e alle canzoni. Neanche gli astronomi ti conoscono davvero.

In piazza ospite d'onore l'opportunità

Il fatto. Di un sabato sera estivo una piazza si riempie per ascoltare delle storie. Storie raccontate in dei libri. Ed è questo fatto a chiudere gli appuntamenti previsti a Galatina per il Salento Book Festival. Gioia Bartali, Antonio Caprarica e Chiara Francini hanno trasmesso delle esperienze e del vissuto trasportando il pubblico tra le pagine di ciò che il loro estro e le loro capacità hanno messo per iscritto. Qualcuno si sarà incuriosito, qualcuno si sarà annoiato, come è nella prassi e nella logica delle cose.

E di un cuore scalzo

Chi non l'ha visto, ha volutamente messo le mani sugli occhi, ma non avrà comunque potuto chiudere contemporaneamente anche le orecchie. E allora della gioia e del coinvolgimento, che hanno animato il centro di Galatina durante la festa patronale, sarà stato costretto quanto meno a percepire il bello, il bello del voler essere partecipi dell'orgoglio che questa città sta tirando fuori, sia pure al ritmo del tamburello che ha allungato "la notte delle ronde"  togliendo il sonno al "cuore scalzo".

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Diamo per scontate le persone, figuriamoci i luoghi. Ci passiamo accanto, li attraversiamo, ci sbattiamo contro, ma neanche li vediamo e ancora meno ne conosciamo davvero la storia e i segreti. Poi arriva qualcuno che quei luoghi non li ha mai visitati e la sua meraviglia davanti agli affreschi di Santa Caterina, al basolato di Piazza San Pietro, alle tradizioni e alle leggende custodite nella cappella di San Paolo, fa aprire gli occhi anche a te.

Angela e Jeff

Il sonno delle memoria piange. Sente una mancanza, ma non comprende di cosa, non sa di chi. È il vuoto lasciato da ciò che crede di non aver mai vissuto. Il sonno della memoria è senza sogni. Pensa di non averne mai fatti, non sa di averne condivisi. Il sonno della memoria un bel giorno passa e Angela non è più Angela. E Jeff non è più Jeff. E amore non è più. Ma prima del silenzio era sulla pelle e nell'anima poi straziata da speranze mute di un ritorno indolore.

Gianmarco, come un arcobaleno

Arriva sempre. Il momento in cui le parole non riescono a comporsi arriva sempre. E quando succede, il silenzio, pur indigesto, ci sembra l'unico boccone da poter mandare giù.
Ma tanto per te, Gianmarco, non servono chiacchiere o pensieri da tentare di mettere in ordine.
Per te hanno parlato e parleranno sempre la dedizione incredibile dei tuoi genitori, un amore che ha poco di terreno, una normalità mai davvero esistita eppure delineata nella quotidianità dei gesti più teneri.

Valentina è per sempre

Senti di dover scrivere, di dover dire. E senti di non dovere niente a questa vita, oggi così ingiusta e cupa. E poi senti che devi tutto proprio a questi respiri che ogni giorno ti mettono in piedi e che per Valentina invece sono stati difficili, lenti, trascinati, mescolati con coraggio a un sorriso speranzoso.

Neanche di fronte al dolore della morte

"La consolazione è dono di Dio e servizio agli altri: nessuno può consolare se stesso autonomamente perché altrimenti finisce per guardarsi allo specchio". Il Papa, quasi un anno fa, durante un'omelia a Santa Marta. Mi domando cosa rifletta lo specchio di chi ha strappato quel crocifisso da una tomba di famiglia nel cimitero di Galatone. Quale consolazione potrà mai trovare colui o colei che ha minato la consolazione altrui con un gesto ignobile come questo? Non ne troverà.

Non saranno mai loro i bastoni della nostra vecchiaia

Pena.
Come quella che dovrebbero infliggervi, al di là della giovane, giovanissima età, al di là della famiglia, di come andate a scuola.
Come quella che suscitate quando arrivate a simili bassezze.
Come quella che non meritate dall’anziano che avete buttato giù, togliendogli il sostegno del bastone.
Troverete e troveranno mille giustificazioni. Magari scavando nel vostro passato spunterà qualche storia appetitosa per gli psicologi, così da potervi inquadrare in qualche categoria problematica che, ahimè, “vi costringe” a essere così.