Spiegare le vele ed essere protagonisti, gli studenti del “Vespucci” di Gallipoli si sono classificati al 96° posto alla Barcolana di Trieste

Due equipaggi hanno affrontato l’Adriatico per portare la Mad Cow della scuola alla storica regata internazionale

Spiegare le vele ed essere protagonisti, gli studenti del “Vespucci” di Gallipoli si sono classificati al 96° posto alla Barcolana di Trieste

Ci sono le cose immaginate, che rimangono lì, delineate solo nella testa. E poi ci sono quelle sognate e poi realizzate, destinate a lasciare un segno meraviglioso in chi le vive.
Gli studenti dell’istituto superiore “A. Vespucci” di Gallipoli apprendono il mare, ma poi se lo prendono, lo toccano, lo attraversano, ci si buttano dentro spiegando le vele e solcandone le onde.
Così due equipaggi si sono ritrovati ad affrontare l’Adriatico per portare la barca della scuola, la Mad Cow (un first 47,7), a Trieste per partecipare alla Barcolana, la storica regata internazionale. E hanno ottenuto uno splendido risultato: su 1350 partecipanti, 96° posto in assoluto, 38° di categoria. Gli iscritti erano in realtà 1650, ma le avverse condizioni meteo hanno costretto gli organizzatori a non far partire 300 imbarcazioni più piccole.
Un evento straordinario, dunque, per il Salento, per la scuola, ma soprattutto per i ragazzi che hanno davvero compiuto una bellissima impresa anche solo portando la Mad Cow da Gallipoli a Trieste. Circa 550 miglia marine, soste a Otranto, Polignano, Vieste, Ortona e Porto San Giorgio prima di ormeggiare sulle rive di Piazza Unità d’Italia, nel posto a loro riservato dagli amici del nautico di Trieste, guidati dalla preside Donatella Bigotti.
Emozioni e difficoltà, socialità e scoperte e in un attimo la didattica si fa concreta, si tocca con mano.
“Dopo i momenti più duri della pandemia - dice Paola Apollonio, dirigente del “Vespucci” che ha raggiunto i ragazzi a Trieste per questa impresa - avevamo bisogno di riprendere in modo spumeggiante. Con la Barcolana abbiamo dato una sferzata di energia a tutto l’istituto. Ecco cosa intendiamo per scuola di vita, imparare anche a stare insieme, unire le forze, essere sul campo e mettere il proprio talento a servizio della squadra”.
Sono stati due gli equipaggi protagonisti, ognuno formato da sei studenti e due docenti. Il primo equipaggio, che ha attraversato l’Adriatico per arrivare a Trieste, è formato da: professore Massimo De Matteis, assistente tecnico Claudio Imperiale e gli studenti Agnese Rizzello, Alessia Corciulo, Matteo Pando, Gianmarco De Donno, Michele Mignogna e Gabriele Gianfreda. Il secondo equipaggio, dedicato al ritorno: professore Maurizio Rizzello ed Edoardo Minerva, con gli studenti Anna Leopizzi, Rosa Saponaro, Samuele Monzillo, Andrea Distante, Simone Totaro, Diego Casto.
Il primo equipaggio è partito dal porto di Gallipoli il 30 settembre. Le condizioni meteo non sono state molto favorevoli, ma è arrivato a Trieste il 6 ottobre in tempo per ormeggiare in sicurezza. Il secondo equipaggio è partito invece alla volta di Trieste in pullman, ha gareggiato a bordo dell’imbarcazione della Lega Navale di Trieste come ogni anno e sta riportando la Mad Cow a Gallipoli attraversando l’Adriatico.
Il diario di bordo tenuto dagli equipaggi sulla pagina Facebook del “Vespucci” è un concentrato non solo di note tecniche, ma anche e soprattutto di sensazioni, di incontri e visioni, di trepidante attesa, di consapevolezza di un grande momento. Di voglia di non smettere mai di avere le vele spiegate.