E poi? Sarà come morire

Rosso o blu,
marchiato dalle stelle,
il futuro è un tabù
e ne vedremo delle belle.
Volti di silicone,
vecchi come il sole,
ma lungi da me offendere un faccione
che in tv sfoggia gengive e mole.
Sorrisi di fregatura,
l'ennesima rifilata
a chi, forse per sbaglio o per paura,
un'altra chance l'ha donata.
E di regalo (folle) davvero si tratta,
ma le conseguenze di chi sono?
Che l'Italia sia contenta di essere matta
e abbia già concesso il perdono?
La verità è che siamo in balìa

Quando cultura fa rima con sepoltura. Dal Cavallino Bianco al Santalucia

Passeggiando per Lecce, passando accanto al cinema Santa Lucia, tristemente e definitivamente chiuso da qualche giorno, ho sentito queste esatte parole da un anziano signore: "Lo sapevo che sto cinema falliva, proponevano solo film di qualità". Mi sono bloccato come se avessi avuto un crampo ad entrambi i polpacci.

Ogni scherzo

Facce di cartone e fori per guardare. Senza farsi guardare. Essere un altro nei giorni in cui è concesso. Perché ogni scherzo vale.
Poi cenere che sul capo non purifica il cuore e sei un altro anche quando non potresti. Perché per il resto dell'anno lo scherzo non vale.
Di ironico alla falsità concedo a malapena la grandezza di un coriandolo e la consistenza delle stelle filanti. Poltiglia di colori che sbiadiscono in fretta sulle strade bagnate.

L’inumanità dell’umanità

"Ho fatto questo" dice la mia memoria. "Non posso aver fatto questo" dice il mio orgoglio e resta irremovibile. Alla fine, è la memoria a cedere. Questo pensiero è attribuito al filosofo tedesco Nietzsche. L'odore acre del nichilismo si avverte in toto. E chissà di quale decadenza avrebbe parlato se avesse conosciuto gli orrori del nazismo. Si può immaginare che una giornata come quella del 27 gennaio sia stata istituita quasi in risposta a questa riflessione, per dare la possibilità di un riscatto a ciò che a volte lasciamo dormire per paura, vergogna o superficialità.

In vetta ad un cristallo

"..Nessuno andava a vedere quale groviglio di male o di pianto, o quale esterna sofferenza l'avesse portata a quella decisione. E così, anche se noi dovevamo rigare dritti come soldati, e fingerci contenti, seguitavamo a morire giorno per giorno, senza che gli altri se ne accorgessero..".Leggetelo poco a poco. "L'altra verità" di Alda Merini non è uno di quei diari che fanno compagnia. Ti prende a schiaffi e basta. Senza che si possa avere il tempo di replicare.

Mi hanno detto..

Mi hanno detto che la pace è un sogno, di quelli da fare con gli occhi aperti. Di quelli che, con la testa poggiata sul cuscino, mettono in trambusto tutta la nottata. Lo credo anch'io.
Mi hanno detto che la pace è una conquista, ogni anno più vicina, ogni anno sempre più lontana perché a una mano tesa risponde un'altra armata. Lo credo anch'io.
Mi hanno detto che la pace del ramoscello d'ulivo non ne vuole sapere se è solo una finzione messa in scena di tanto in tanto per sentirsi promotori di valori giusti. Lo credo anch'io.

Slip o boxer, è lo stesso

In mutande, come quando si va al mare. Peccato che la temperatura in questi giorni non sia esattamente estiva, nonostante il meteo ci abbia regalato un capodanno soleggiato. Siamo in mutande, è vero. Non ci sono eufemismi per descrivere meglio l'attuale situazione. Eppure, per i regali ci siamo attrezzati. Per la nostra tavola delle feste ci siamo comunque organizzati. Rendendo ricco anche ciò che ricco non era. E non abbiamo chiesto aiuto a nessuno, tanto meno ai politici.

Il profumo del traguardo

 Per quanto gli imprevisti facciano parte della nostra vita di tutti i giorni, non riusciamo ad abituarci alla loro esistenza imponderabile. Proviamo a calcolarli, a difenderci da loro, ma ci sorprendono sempre, proprio lì, dietro l'angolo. Eppure è attraverso di essi che possiamo percorrere la strada più difficile, quel cammino fatto di ostacoli alti e vacillanti. Mentre combattiamo, mantenendo la calma, dando la priorità alle responsabilità che pesano tremendamente su di noi, vendiamo lamentale.

Abbiate il coraggio di opporvi alle mode

(...)Temo che non sia più di moda parlare di problemi educativi, dato che oggi è moderno fare quello che piace, anche se questo, in base ai principi dell'etica tradizionale, è da condannare, e pur se in campo morale c'è spesso tanta ipocrisia. Contro tutto ciò io ribadisco ancora una volta quello che Kant ci ha insegnato: "Abbi il coraggio di servirti della tua intelligenza!". Io vorrei forse dire qualcosa di più modesto: "Abbiate il coraggio di opporvi alle mode, e diventate ogni giorno più consapevoli delle vostre responsabilità.

In attesa

Di una saracinesca abbassata che torni ad aprirsi. Di una appena aperta che rimanga così il più a lungo possibile. Di un'ansia che sparisca, di una gioia che ripaghi, di un domani più colorato. E che non sia troppo domani. Viviamo come se il nostro posto fosse in fila, con tanto di numerino stretto in mano, mentre guardiamo nervosamente l'orologio. Siamo in attesa che allo sportello del sorriso arrivi finalmente il nostro turno. Si desiderano carezze, ma i ceffoni che scuotono le nostre giornate non sembrano lasciare spazio alla dolcezza.