Ho scritto una poesia dedicata ai tramonti salentini ispirata dalle foto di Ada Colazzo, mia madre, e Giuseppe Quida, un mio amico entrambi villeggianti a Rivabella. Ricorda il momento difficile che tutti stiamo vivendo con la guerra parlando del tramonto come momento di raccoglimento e riflessione, come oasi di pace nella quale potersi ristorare, trovando ispirazione nei greci con il loro Kalispera.
Hanno vaghe sfumature
i pensieri che si aggrovigliano
come corde di pescatori
al tramonto.
Si fa finta di vivere
mentre le bombe
in paesi lontani
fanno fuochi d'artificio
senza festa
nel cielo.
Viviamo come fossimo
zolle di terra disgiunte
e lamentiamo smarrimento,
puntando il dito
contro le avversità
meteorologiche.
In realtà risuonano
in noi
pianti di bambini di altri
che non riusciamo a consolare
e non ci resta che pregare
per una reale rinascita
di questa terra,
dimentica del suo martirio,
al tramonto.