“L’Orso e la pietra, scultura nella Puglia dei Del Balzo Orsini tra il XIV e XV secolo”

Un libro di Giulia Pollini, per la collana Esordi del Dottorato di ricerca in Storia dell’arte, dell’Università La Sapienza di Roma

Con grande gioia ho il piacere di presentare agli studiosi di storia locale e ai cultori di arte, il libro scritto dalla dottoressa Giulia Pollini, per la collana Esordi del Dottorato di ricerca in Storia dell’arte, dell’Università La Sapienza di Roma, edito quest’anno 2024, da De Luca Editori d’Arte, “L’Orso e la pietra, scultura nella Puglia dei Del Balzo Orsini tra il XIV e XV secolo”.
Ho conosciuto la professoressa Giulia Pollini quasi dieci anni fa, quando cominciò le ricerche presso il nostro Archivio Storico diocesano di Otranto e mosse le prime indagini di studio nella Basilica di Santa Caterina. In questi anni di amicizia ho potuto apprezzare la sua competenza storica e il suo rigore scientifico nello studio fino ad una attenta analisi meticolosa delle fonti, ovviamente tutto motivato dalla passione e dall’amore per la storia e per l’arte.
Questo volume offre, per la prima volta, una visione d’insieme della scultura patrocinata dal casato dei Del Balzo Orsini, a lungo eclissata negli studi.
“Tra XIV e XV secolo, i Del Balzo Orsini si imposero come nuova potenza politica nel Mezzogiorno, conferendo un marcato autonomismo ai loro domini. Inizialmente conti dell’entroterra salentino e poi principi di Taranto, estesero il loro controllo verso la Puglia settentrionale, la Basilicata e la Campania, minando gli equilibri della Corona napoletana.
In questa geografia di conquista, è nel Salento che la famiglia ha lasciato il segno più duraturo grazie a un evergetismo artistico spesso associato alla sola produzione pittorica”.
Nel testo viene, invece, indagato il patrimonio lapideo alla luce del forte carattere identitario dei feudatari, considerando le relazioni artistiche tra la tradizione territoriale, il Regnum e l’Adriatico.
Ringrazio di cuore, l’amica Giulia per aver donato al mondo accademico questo “capolavoro” che arricchisce ulteriormente la conoscenza della nostra storia locale e artistica, e che non può sicuramente mancare nella biblioteca degli studiosi della basilica orsiniana.

L'Orso e la pietra