"Il tema della città policentrica sarà centrale per una città come Galatina"

Il dibattito cittadino in vista delle prossime elezioni comunali non è ancora entrato nel vivo. L’attenzione, al momento, è orientata non tanto alle proposte progettuali e programmatiche quanto al posizionamento delle varie liste, gruppi o singoli personaggi rispetto alle coalizioni in corso di formazione. Si sente, insomma, nell’aria la mancanza di quel sano dibattito sulle idee che, a mio modo di vedere, dovrebbe essere propedeutico alle scelte di campo e rappresentare il vero sale della democrazia. C’è chi dice che è ancora troppo presto e che la campagna elettorale sarà lunga.

Galatina, io non ti amavo

Io non ti amavo, non mi piacevi, non trovavo nulla di attraente in te. Erano gli anni della tarda adolescenza prima, e universitari poi. La mia proiezione esterofila mi portava ad avere di te una versione stanca... brutta insomma. Eri lenta, assonnata, bigotta e pettegola. Aggrovigliata in un budello di strade maleodoranti e storte, senza vita. Ripiegata su se stessa non ti guardavi allo specchio, spettinata senza grazia ti vedevo. Poi si sa, le cose sono fatte per cambiare, gli uomini maturano più lentamente rispetto alle signore.

Bianco e Verde

La chiusura di un anno, sia esso scolastico, universitario, lavorativo o professionale, inevitabilmente segna dei bilanci: spesso, o quasi sempre, di risultato. Per un team sportivo il risultato, la vittoria sul campo è certo fondamentale e primario: senza di esso non si cresce, non si va avanti. Ma quando la crescita umana, il senso dello sport, la squadra e la collaborazione prevalgono sul senso spicciolo della semplice vittoria circoscritta al momento, è lì che il campione della schiacciata o il gigante che fa “muro” diventa uomo.

Il canto del Cigno di Castagneto

Ultima rappresentante di un mondo che non apparteneva a nessuno, ma veramente a nessuno. Un mondo fatto di bellezza, classe, eleganza, un mondo a sé, che è sempre stato, sin dai suoi primi vagiti, un mondo a parte. Marella Caracciolo di Castagneto così si chiamava, sposa in giovane età, a Strasburgo, Gianni Agnelli; ma probabilmente questo era ininfluente per lei, se non per quella infinita disponibilità che le si poneva davanti nel poter lavorare sul suo innato gusto per ciò che è bello, e rimarrà tale per sempre senza limiti.

"Dimmelo tu perché, Alfredino"

Questa notte ti ho pensato e questa notte ti ho scritto Alfredino. Non so per quale arcano motivo mi sei tornato in mente. Ti ho pensato per anni, spesso, ti ho pensato. Tu avevi sei anni ed io nove e avevamo la stessa canottiera a righe d’estate. Tu passeggiavi intorno a casa tua a Vermicino, io di fronte casa mia avevo un campo di timo e lì passeggiavo, ma non ci conoscevamo.

Whatsapp e i cafoni digitali

La nostra quotidianità digitale oggi giorno è inesorabilmente scandita da continue notifiche, messaggi, mail, comunicazioni via whatsapp. Si parla così tanto dei nativi digitali, i millenials, ovvero i nati nel nuovo secolo, oramai tutti maggiorenni o quasi. Mi chiedo, esiste un’etica della comunicazione sui social network? La così detta netiquette, ovvero il galateo della rete?

La tracotanza e l'orgoglio

Le analisi del dettaglio le lascio a chi si occupa di farle. Berlusconi ha perso, e non perché non fosse lui il Presidente del Consiglio designato sin dall’inizio della campagna elettorale, ma perché la gente è stanca di ascoltarlo. Renzi ha perso perché la gente non gli ha mai riconosciuto una leadership effettiva, e speriamo lo abbia capito(anzi da quello che vedo lo ha capito mentre scrivo).Salvini ha perso perché ha vinto scalando la montagna di disperazione che sovrasta le nostre città.

"Non si vive di sola speranza!"

Mi permetto di entrare, quale terzo punto di vista, nel garbato ‘domanda e risposta’ avvenuto tra la signora Anna Martini, docente scolastica, e la signorina Dettù, incaricata a presidiare l’assessorato alla cultura della nostra città; anche se non ho il piacere di conoscerle personalmente.

"La serpe è in seno"

Qualche giorno fa in Virginia, a Charlotville, poi a Parigi, ieri a Barcellona. Domani? Auto sulla folla, falci che mietono vittime senza distinzione di età. E se i primi ad utilizzare questa tecnica bieca e vigliacca sono stati gli assassini mercenari dell'ISIS, che hanno fatto rimbalzare sugli schermi di tutto il mondo la loro sporca e insolente anima, pensando di piegare lo spirito seppur affaticato degli "infedeli" occidentali, ora questa tecnica la utilizziamo per farci fuori tra di noi.

In attesa del black-out

La modernità è la convinzione che il cambiamento sia l'unica cosa permanente e che l'incertezza sia l'unica certezza. Con la crisi del concetto di comunità, emerge un individualismo sfrenato, dove nessuno è più compagno di strada ma antagonista di ciascuno, da cui guardarsi. Mancando, quindi, punti di riferimento tutto è dissolto in una forma di "liquidità". Questo è, in estrema sintesi, il nucleo del pensiero di Zygmunt Bauman ne "La società liquida", filosofo e saggista di origine ebreo polacca, scomparso nell'anno in corso.