La ridotta plasticità cerebrale che caratterizza alcune patologie del sistema nervoso potrebbe in futuro essere trattata in modo farmacologico, allungando il 'periodo critico' dello sviluppo durante cui il cervello è particolarmente sensibile agli stimoli. Focalizzandosi sullo sviluppo del sistema visivo, il gruppo di ricerca ha interferito con la trasmissione neuronale durante le prime fasi dello sviluppo, somministrando in modelli animali giovani un farmaco commerciale, il bumetanide, del quale era già conosciuta l’azione diuretica.