Una nuova forma di ghiaccio

Apparentemente è identico alla neve, ma la sua struttura molecolare è diversa. Si tratta di una nuova forma di ghiaccio, chiamata 'ghiaccio XVII', svelata da uno studio dell’Istituto dei sistemi complessi del Consiglio nazionale delle ricerche (Isc-Cnr) di Firenze e pubblicato sulla rivista Nature Communications.

La faglia del terremoto di Amatrice a 360 gradi

Una visione a 360 gradi dell’estremità settentrionale della faglia che ha generato il terremoto di Amatrice del 24 agosto scorso. Sono le immagini riprese il 12 settembre 2016 da un team di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) in prossimità della cima del Monte Vettore. A mostrare la lunga traccia della faglia, già individuata durante i rilievi sul posto, le immagini acquisite dall’alto a bordo di un elicottero mediante un apparato basato su una suite di 6 telecamere.

Nuove sorgenti di neutroni a disposizione degli archeologi

Scienziati italiani stanno usando i neutroni per indagare dettagli nascosti e finora sconosciuti in antichi violini italiani e nel corredo funebre della tomba di Kha. Alla base delle indagini, Imat, lo strumento che per la prima volta permette di produrre una immagine ‘virtuale’ tridimensionale dei reperti utilizzando una nuova tecnologia a tomografia di neutroni.

Rilevate le modificazioni del suolo dopo il terremoto del 26 ottobre

Prosegue l’attività relativa allo studio delle deformazioni del suolo e delle sorgenti sismiche, focalizzata ora sugli eventi del 26 ottobre scorso.

Il succo di mela è un antitumorale

Che la mela sia un concentrato di antiossidanti utili alla salute è noto e da qualche tempo sappiamo che alcune molecole del frutto hanno anche proprietà antitumorali. Oggi, grazie a una nuova ricerca, conosciamo in che modo agiscono sulle cellule malate. A firmare la scoperta, su Scientific Reports, un gruppo di ricerca coordinato dall’Istituto di scienze dell’alimentazione del Consiglio nazionale delle ricerche (Isa-Cnr) in collaborazione con il Dipartimento di chimica e biologia dell’Università di Salerno.

Migrazioni previste in crescita

Lunedì 24 ottobre alle 10,30, presso la sala convegni del Polo umanistico del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) a Napoli, verrà presentato il ‘Rapporto sulle economie del Mediterraneo 2016’, a cura di Eugenia Ferragina dell’Istituto di studi sulle società del mediterraneo (Issm) del Cnr.

I camini inquinano di più quando c'è nebbia

Le emissioni prodotte dalla combustione della legna usata per il riscaldamento domestico partecipano alla formazione dell’aerosol organico, una delle componenti delle tanto temute polveri sottili. Queste ultime sono prodotte in quantità maggiore in caso di nebbia, a causa del ruolo svolto dalle particelle umide in cui avvengono i processi chimico fisici di trasformazione delle emissioni della combustione.

Nuovi bersagli anticancro scoperti dai ricercatori del Cnr

Le cellule sono separate dall’ambiente esterno da una membrana. Inoltre un'articolata organizzazione di membrane interne permette a ogni cellula di avere ambienti separati e interconnessi in cui compiere le funzioni specifiche a cui è deputata. Tali membrane spesso si fondono, si separano, si rinnovano o formano vescicole secretorie che trasportano ormoni e altri prodotti cellulari nel circolo sanguigno.

Droni in aiuto all'agricoltura

La tecnologia va in aiuto dell’agricoltura. In un futuro molto prossimo sciami di robot e droni saranno diffusamente impiegati nei campi per individuare ed eliminare le piante infestanti ed aumentare la produttività. È quanto promette il progetto europeo ‘Saga: Swarm Robotics for Agricultural Applications’, coordinato dall’Istituto di scienze e tecnologie dell’informazione del Consiglio nazionale delle ricerche (Istc-Cnr) e presentato oggi a Roma nel corso di Maker Faire, che punta a far interagire i droni in sciami, secondo una logica simile a quella delle api.

L’Artico si sta riscaldando come 14000 anni fa

Risale a circa 14mila anni fa l’ultima grande fusione della calotta glaciale artica che ha causato l’immissione negli oceani di grandi volumi di acque fredde e dolci, alterando la circolazione oceanica e innescando uno sconvolgimento climatico e ambientale fino alle zone tropicali. La conferma arriva dalle ricerche nell’ambito del Progetto Arca (ARctic: present Climatic change and pAst extreme events), i cui risultati sono stati presentati oggi presso la sede del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale a Roma.