Bellezza delle Chiese, bellezza di Dio. L'esperienza di Pietre Vive a Galatina

La città di Galatina gode di un immenso patrimonio artistico nel quale spicca la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, è in questo contesto che si innesta una nuova e giovane realtà che avvolge in un solo abbraccio cultura e spiritualità: Pietre Vive. Ma cos’è Pietre Vive? Fondata dal gesuita Jean Paul Hernandez a Bologna, è “una comunione di comunità giovanili nate per annunciare Gesù Cristo, Bellezza della Chiesa, a coloro che guardano le bellezze delle chiese”.

Lo stemma della Città di Galatina

"Sei di Galatina se" è il nome di un gruppo su facebook assai frequentato. Nei giorni scorsi un interessante post sull'origine dello stemma della Città di Galatina firmato da Fernando Rossetti ha dato l'occasione a Luigi Rossetti, già vicesindaco di Galatina, di fare una documentata sintesi, inserita in un commento, sull'evoluzione nel tempo dell'emblema cittadino.

"Sedicidimarzo" svela la targa della Fulvia di via Fani

Carlo D'Adamo nel suo ultimo libro "COUP D'ETAT IN VIA FANI" a pag. 314 dedica il capitoletto 3.7 a quello che chiama: "Il depistaggio dell'agente Di Leva e la strana storia della sua Fulvia". Noi di questo personaggio e di questa storia abbiamo già diffusamente parlato qui e abbiamo poi ripreso la vicenda qui.

Via della Camilluccia 551, un indirizzo ricorrente nel caso Moro

Nel mare magnum delle pagine sul caso Moro (il calcolo, probabilmente approssimato per difetto, è superiore al milione) ci è capitato più di una volta, facendo una ricerca con una parola chiave nel nostro data base, di imbatterci in documenti e circostanze inattesi e del tutto slegati dal contesto da cui era partita la ricerca.

La casata Arcudi di Soleto e Galatina, gli atti del convegno

Negli studi di storia patria sulla Terra d’Otranto, quelli che si concentrano su un arco temporale che va dagli albori del Rinascimento sino al primo Settecento, non può mancare la menzione dei diversi membri della casata Arcudi di Soleto e Galatina. Costoro in più modi e forme hanno partecipato attivamente alle dinamiche culturali e storiche pugliesi.

Nel marmo e in un libro i nomi dei tre galatinesi morti nel 1903 durante i moti di Cristo Risorto

“La voce dei lavoratori in difesa della dignità e dei diritti di ognuno, in questo luogo si è fatta azione. La Città di Galatina ne assume la memoria come patrimonio morale ed onora i caduti nel “giorno del Cristo Risorto” dell’anno 1903. Angelo Gorgone  / Giuseppe Masciullo / Oronzo Lisi. Galatina 15 aprile 2018 /L’Amministrazione comunale”.

A rischio il prezioso archivio della Chiesa Madre

Lo estrae dal pacchetto in cui è ancora conservato e lo appoggia su un tavolo. Con estrema delicatezza apre la prima di copertina  su cui si legge “Liber Coniugatorum 1801-1809”. “Ma non è la sua originale –spiega- questa l’ha aggiunta la ditta tedesca, con sede a Roma, che l’ha restaurato”. Sull’originale in italiano, su un’etichetta che sembra non avere più di 50 anni, è scritto in corsivo “Matrimoni dal 1801 al 1809”.

“L’Athenaion di Castro tra Greci e Messapi”

Si terrà martedì 20 marzo 2018 il quarto incontro del ciclo “Passato per il Futuro. Dialoghi sulle nuove frontiere dell'archeologia con i docenti del Dipartimento di Beni Culturali”, organizzato presso il MUSA – Museo Storico-Archeologico dell’Università del Salento a Lecce (via di Valesio).
La conferenza si aprirà alle 17 con la relazione “L’Athenaion di Castro tra Greci e Messapi” del professore emerito Francesco D’Andria, già ordinario di archeologia greca e romana e direttore del Museo archeologico di Castro.

I "fazzolettini" del caso Moro

Quarant'anni fa in via Fani venne rapito Aldo Moro e furono uccisi i cinque uomini della sua scorta (Domenico Ricci, Oreste Leonardi, Giulio Rivera, Francesco Zizzi e Raffaele Iozzino). Il rapimento durò 55 giorni, poi, il 9 maggio 1978, in via Caetani, fu fatto ritrovare il corpo del Presidente della Dc. Dopo tanto tempo i lati oscuri di quei giorni sono ancora numerosi. Franco Martines cerca di fare luce su uno dei tanti misteri.

Il racconto di un testimone di via Fani

Lo scorso week-end abbiamo incontrato un testimone di via Fani, il dottor Carmelo Destito. Egli, dirigendosi al lavoro al Gemelli in macchina, quella mattina del 16 marzo, notò alcuni  uomini in divisa (i famosi avieri ) nella parte alta di via Stresa; come poi descrisse nella  deposizione la notte stessa e poi ancora mesi dopo davanti al, recentemente scomparso, giudice Imposimato.