“Se vuoi ti do io qualcosa su cui scrivere”
Non c’era volta in cui incontrarsi non significasse iniziare il dialogo con “che notizie ci sono oggi?”. Poi passavi subito a dirmi che avevi tu qualcosa su cui valesse la pena scrivere. E quasi sempre si trattava di nonni, di scuola, di bambini, di vita ordinaria che diventava straordinaria ai tuoi occhi che si innamoravano di ogni gesto affettuoso.
Spesso scherzavi, “vuoi scrivere su di me?”. Finché non è arrivato quel giorno in cui scrivere su di te è doveroso, ma anche molto triste.