L’evento promosso dall’Associazione Galatina al Centro si è svolto mercoledì 8 maggio 2024 nella sala dell’ex convento delle Clarisse a Galatina, riproponendo il contenuto emblematico del dualismo mafia-giustizia.
La trama del romanzo della Gip-scrittrice Maria Francesca Mariano, La Scialletta Rossa- Una donna di mafia, ordita su una miscela di materiale giudiziario proveniente da esperienze personali e di una forte inventiva narratrice, ha intrigato il numeroso uditorio presente.
E’ stato il Procuratore della Repubblica Antonio De Donno a calarsi con competenza nell’intreccio dello scritto, dialogando con la Gip Maria Francesca Romano e con la sostituta procuratrice della DDA di Lecce Carmen Ruggiero. Ha preso corpo così tra la declamazione di alcuni passi del testo da parte del bravo attore Marco Antonio Romano, l’intreccio dei due mondi descritti nel romanzo. Quello mafioso della SCU, fatto di soprusi, che prolifera sul silenzio e sulla paura e quello romanzato capace però di configurare situazioni e soluzioni, dal rimorso al pentimento, fino alla redenzione della protagonista. “Il fenomeno del pentitismo, ha osservato la giudice Mariano, con tutti i suoi rischi e le sue incognite, resta il solo che scardina l’omertà del sistema mafioso e permette di svelare delitti che sarebbero destinati all’impunità. Non ci sono altre strade per i delitti mafiosi altrettanto efficaci.”
Serata un po’ movimentata nell’antefatto dell’evento, accesa da un consistente spiegamento di agenti di scorta a tutela dei magistrati interessati da diversi episodi intimidatori e dalla recente escalation di minacce. La corposa e vigile presenza delle forze di sicurezza non ha però distolto l’attenzione dell’assemblea dalla lezione morale che il racconto ci ha offerto per bocca della P.M. Carmen Ruggiero: “Il contrasto alle organizzazioni mafiose non si limita alle azioni repressive delle forze di polizia e dei magistrati, ha affermato la sostituta procuratrice. Bisogna smantellare quella zona grigia spesso rappresentata da personaggi insospettabili in affari con la criminalità, alimentando nella società il senso dello Stato che noi serviamo con spirito di servizio”.
Ha sorpreso nel mezzo dei dialoghi espositivi dei relatori, il taglio teatrale che l’autrice ha voluto dare prelevando dal suo lavoro letterario gli elementi connettori alla terra salentina: paesaggi, tradizioni, canti e danze di cui ha impregnato la figura di Ramona, la donna del clan. E proprio nel ballo musicato si è esibita la giudice Mariano offrendo una performance di rilievo, guidata da un esperto maestro, in un tango ricco di pathos e dalle figure eleganti, riscuotendo un vivo consenso da parte del pubblico. La diffusione dell’etica del coraggio che con il suo lavoro letterario la giudice Mariano intende diffondere, rivendicandola come colonna portante di una società sana, è stata apprezzata dal Sindaco Fabio Vergine e dal Presidente di Galatina al Centro, Michele De Benedetto, che hanno ossequiato le due giudici con un omaggio floreale.
Il plauso ai tre magistrati per l’instancabile lavoro di contrasto alla mafia è stato reso da tutto il pubblico e dalle autorità civili, militari e religiose presenti.
Segnalate in sala le presenze del Questore di Lecce Modeo, del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Lecce Colonnello Ciotti, del Comandante della Guardia di Finanza di Gallipoli Capitano Gugliandolo, del Comandante il Commissariato di PS di Galatina vice Questore Toraldo e del Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, Colonnello D’Amato. Tra le autorità civili in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale, erano presenti il sindaco Vergine, gli assessori Stasi e Perrone, la consigliera Anna Maria Congedo, il capo di gabinetto del sindaco Vincenzo Specchia e per le autorità religiose l’arcivescovo di Otranto, padre Francesco Neri.
Il video della manifestazione trasmesso in diretta Facebook sulla pagina di Galatina al Centro con la regia di Davide Tommasi, è già in rete su YouTube con la denominazione “Incontro con l’autrice Maria Francesca Mariano”.