Ogni luna nascosta ha imprigionato nella sua luce il volto di una madre. Ci sono gli occhi di una donna che non piange, ma che si lacera dentro perché non vuole altro che proteggere i suoi figli.
Ogni luna nascosta ha in sé il silenzio di una figlia che vorrebbe difendere i suoi genitori dall'avanzare dell'età che ne rende vulnerabile il cuore.
Ogni luna nascosta custodisce l'abbraccio mancato di un'amica che si siede a un metro e mezzo di distanza da un'altra amica per ascoltarne le paure, pur senza carezze, pur con un bacio pensato per quelle ferite aperte.
Questa luna nascosta è una donna che non ha festa nella tempesta, ma sa sperare e sa lottare come non ha mai smesso di fare.
Questa luna nascosta è Donna Italia in un 8 marzo senza profumo di mimosa, ma con l'odore acre dei disinfettanti nell'aria. Si dice tutto e il contrario di tutto, mentre si impara a fare i conti con la propria fragilità, misurando pazienza e capacità di reagire. Cambia la percezione del tempo e gestire lo spazio rende goffi i tentativi di mantenere una parvenza di normalità.
Ma di normale c'è ora l'ansia di non sapere. Eppure, Donna Italia, saprai. Saprai alzarti, dimostrando lucidità.
Non puoi permetterti un crollo emotivo, hai troppe persone a cui badare, hai troppe anime a cui infondere coraggio.
Donna Italia, trasforma il giorno della ricorrenza nel giorno del ricordo, di quella volta in cui ti sei stretta attorno alla tua gente, l'hai unita nella responsabilità, raccomandandole prudenza e forza. E poi hai partorito una nuova alba. Come una madre, in ogni luna nascosta.