Si è conclusa finalmente la maratona per eleggere il nuovo Presidente degli Stati Uniti d'America. Oggi sapremo chi vincerà e sarà il nuovo Presidente a stelle e strisce.Senza però attendere i risultati ufficiali e con un filo di presunzione, potrei affermare di conoscere già chi ha perso.
Raccolgo la ragionevole certezza dal serbatoio della pratica di quel paese frequentato per diverse ragioni nel corso degli ultimi 20 anni (già 20 anni).
La mia ultima recente visita mi ha ritornato l’immagine di un paese rigoglioso a prescindere, desideroso e capace di primeggiare ma ... ignorante oltre ogni misura.
Ignorante, non certo nella accezione più comune di scarsa cultura, su quello mi riservo di considerare, se me lo consentirà, in altra occasione, ignorante invece in un’accezione più generale di scarsa conoscenza.
Il dunque è, che l’americano medio ignora, ignora qualsiasi cosa che non si rilevi a due centimetri dal naso, qualsiasi cosa che non abbia un impatto immediato e dimostrabile, qualsiasi cosa che esuli dal circolo amabile della sua presunta immensa libertà di agire o fare.
Ignora quindi di aver accettato di eleggere una donna come presidente, per il sol fatto di essere donna, a prescindere dalle sue dubbie qualità politiche o professionali, moralizzatrice in casa altrui, non altrettanto in casa sua ai tempi dei sigari”profumati” che il marito usava assaporare nel suo studio ovario, ops.. pardon, ovale.
Ignora, questo popolo, di poter-dover eleggere un uomo come presidente, per il sol fatto di avere qualche miliardo di dollari sul conto corrente, ma incapace di proferire un solo paragrafo di un programma che guardi avanti e non indietro di qualche millennio.
Ecco, questo è il paese.
Due numeri.
Possono votare circa 220 milioni, ma voteranno non più del 50%.
Nella maggioranza degli Stati, se al posto di H.R.Clinton e D.J.Trump si fossero candidati Paperina e Paperone (i nomi non sono scelti a caso) la vittoria a questo o quel partito non avrebbe subito variazioni, e.g. California democratica, Texas Repubblicano.
Rimangono il 25% dei voti. Praticamente 30.000.000 di votanti decideranno le sorti di più di 340 milioni di persone e probabilmente condizioneranno la politica economica ed estera dell’intero pianeta e quindi di qualche miliardo di persone.Viva la democrazia.
Allora? Chi perde?
Perdono tutti quelli che devono votare a loro avviso per il male minore, perdono tutti quelli che comprendendo la devastazione di un paese ignorante non riescono a cambiare le regole della democrazia e meritarsi di eleggere un presidente che non sia solo ricordato per un record (negativo).
Barack Obama sarà ricordato solo per essere stato il primo presidente nero, i suoi numeri da leader infatti sono impietosi, prima di lui G.W.Bush, suo il record per essere stato il primo presidente USA ad aver subito un attacco sul suolo americano dai tempi di Pearl Harbour, ancora indietro Bill Clinton, recordman per essere riuscito dopo il presidente Johnson, nel 1868, a farsi sottoporre al procedimento di impeachment (stato di accusa); etc etc.
Sarà record anche se vincerà Donald Trump, primo presidente eletto in forza del suo conto corrente, ma con un dichiarazione dei redditi che riporta perdite per quasi un miliardo di dollari e che potrebbe non fargli pagare tasse federali per i prossimi 15 anni.
Previsione 2020? troppo facile Michelle Obama, record per essere la prima donna-nera candidata presidente. In fondo la Casa Bianca è sempre stata una questione di famiglia.
Chi vince, chi perde.
Ad Maiora.