“Chi ha autorizzato questo scempio?” Quando ieri sera ho visto la foto qui sopra e il video pubblicato sul web da un entusiasta sostenitore dell’attuale amministrazione comunale, la domanda mi è sorta spontanea e l’ho trasformata in un editoriale. Poi ho cominciato a mandarla in giro e, dopo una mezzora, ho avuto le prime risposte.
Il Parroco della Chiesa Madre, “coinvolto fin dall’inizio dell’idea”, si era assicurato che “non venisse toccata la struttura con chiodi o altri modi per fissare (sul cornicione, ndr) ogni fettuccia di legno (sostegno dei fuochi d’artificio, ndr).
L’Ufficio Tecnico del Comune di Galatina aveva dovuto dare l’autorizzazione certo che la pietra leccese non sarebbe stata danneggiata dalle scintille di tipo tale da non intaccare il materiale lapideo.
Sono andato a dormire con quella domanda che mi frullava nella testa. Le prime luci dell’alba hanno fugato ogni mio dubbio.
I veri “responsabili” di uno “scempio” che è sostanzialmente e fondamentalmente culturale sono i 6642 galatinesi che hanno democraticamente eletto il Sindaco attualmente in carica.
Gli aventi diritto al voto il 12 giugno 2022 erano 23705 (furono 15867 i votanti). Basta una semplice sottrazione per capire che 17063 galatinesi, sei mesi fa, non hanno scelto l'attuale Primo Cittadino.
Per altri quattro anni e mezzo, dunque, una minoranza (il 28% dei potenziali elettori) democraticamente imporrà la sua politica e il suo modello culturale alla stragrande maggioranza dei maggiorenni e minorenni galatinesi.
“Panem et circenses” sembra essere il principio ispiratore del Sindaco deambulante (ma chi gli consiglia quei video deprimenti?) ed autoincensante e dei suoi fedeli delegati e sostenitori.
Il destino della Chiesa Madre, con i suoi almeno settecento anni di storia (duecentocinquanta nella forma attuale), è ormai segnato: deve servire da supporto alle fontane di fuoco sparate a maggior gloria del principe e dei suoi scudieri.