Non saranno mai loro i bastoni della nostra vecchiaia

Non saranno mai loro i bastoni della nostra vecchiaia

Pena.
Come quella che dovrebbero infliggervi, al di là della giovane, giovanissima età, al di là della famiglia, di come andate a scuola.
Come quella che suscitate quando arrivate a simili bassezze.
Come quella che non meritate dall’anziano che avete buttato giù, togliendogli il sostegno del bastone.
Troverete e troveranno mille giustificazioni. Magari scavando nel vostro passato spunterà qualche storia appetitosa per gli psicologi, così da potervi inquadrare in qualche categoria problematica che, ahimè, “vi costringe” a essere così.
Ma siamo stanchi. Il più delle volte queste sono bravate da cui vi aspettate addirittura gli applausi, che non arriveranno mai, non da noi, al massimo dai vostri coetanei che sbirciano la rete con raccapricciante ingordigia di cattiveria. E infatti le vostre sono malignità gratuite a cui è davvero difficile rispondere con il sorriso del “sono solo ragazzi”.
Siete il peggio che il nostro presente sta riuscendo a sfornare. Siete deboli perché non accettate di essere corretti e vi rifugiate sotto le gonne delle vostre mamme incapaci di affrontare i propri sbagli. La difesa a oltranza che mettono in piedi i vostri genitori vi sta rendendo umanamente sempre più piccoli e fragili, senza contare l’esempio disastroso che vi state archiviando nella testa.
Siete fonte di delusione e tristezza.
Ma fortunatamente non siete tutti così. E allora, chi ha un cuore ancora puro da bambino si faccia avanti e ci convinca che questo mondo non è poi completamente da cancellare, come saranno questi pensieri già domani.