Ignoti vandali hanno quasi distrutto Villino Congedo

L'ha scoperto Eugenio Costantini, giovane studente di medicina e fotografo galatinese. Compito dei genitori e delle Istituzioni educare al bello

Ignoti vandali hanno quasi distrutto Villino Congedo

A che cosa possono portare l’alienazione, la noia, la pandemia ma soprattutto l’insensibilità al bello? Le foto che pubblichiamo sono una terribile, incredibile risposta a questa inquietante domanda. Villino Congedo è (ma è meglio scrivere ‘era’) uno splendido gioiello di architettura neogotica, costruito probabilmente ai primi anni del XX secolo. Si trova nelle campagne galatinesi e, qualche notte fa, è stato ‘colpito a morte’.
Ignoti (ma si spera non per molto) vandali hanno distrutto i suoi ‘merletti’, cioè i parapetti dei due piccoli, preziosi scaloni di accesso alla veranda che corre lungo il perimetro della dimora, e si sono scatenati contro gli infissi e gli arredi interni. Il villino non è abitato ma non è abbandonato. I proprietari coltivano i terreni intorno.
A lanciare l’allarme è stato Eugenio Costantini, giovane studente di medicina e provetto fotografo, che, avendo la passione per il bello, va in giro a fissare in un file le immagini di quelli che lui chiama “I non luoghi” sparsi per il Salento. Ha anche un profilo su Instagram in cui è possibile ammirare le sue immagini: https://www.instagram.com/p/COLndkxgf5R/?utm_medium=copy_link
“Quando ho scoperto quel disastro mi sembrava di impazzire” – confida con la voce ancora rotta dall’emozione.
Ma chi possono essere gli autori di quello scempio? Sono certamente povere persone, hanno gli occhi, guardano ma non riescono a vedere la bellezza che incontrano. Hanno sfogato le proprie frustrazioni contro il lavoro certosino dei maestri scalpellini che più di cento anni fa trasformarono in oggetti d’arte i blocchi di pietra leccese e, magari, mentre lo facevano, ridevano sguaiatamente cercando di colmare il vuoto che hanno dentro con le macerie che andavano producendo.
Che cosa si può fare per difendersi da costoro? Educarli è l’unico modo che abbiamo. Giovani o adulti che siano hanno bisogno di conoscere perché certamente sono, in senso letterale, poveri ignoranti.
Galatina è una città d’arte ma non solo per i suoi gioielli a tutti noti (Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, Chiesa Madre, chiese e case del centro antico) ma anche per le tante piccole bellezze architettoniche disseminate per le campagne intorno al nucleo cittadino.
La scuola ha il dovere di far crescere ragazzi sensibili e già lo fa egregiamente ma soprattutto i genitori devono dare il buon esempio.
Alle Istituzioni spetta il gravoso compito di vigilare ma anche di far crescere, attraverso la diffusione della conoscenza, i cittadini.