"Girolamo Comi, Poesie", Salvatore Luperto dialoga con Antonio Lucio Giannone e Simone Giorgino

Giovedì 11 maggio alle ore 18:30, nella Sala Conferenze del Palazzo “De Maria” in Corte Taddeo a Galatina

Nell’ambito del ciclo “L’autore presenta l’autore”, programmato dall’Università Popolare “Aldo Vallone”, oggi giovedì 11 maggio alle ore 18:30, nella Sala Conferenze del Palazzo “De Maria” in Corte Taddeo, il Direttore del Museo Civico “Pietro Cavoti”, prof. Salvatore Luperto, dialogherà con i professori Antonio Lucio Giannone e Simone Giorgino, curatori del volume Girolamo Comi, Poesie, Musicaos Editore.
Introdurrà i lavori la poetessa e Vice Presidente dell’associazione Maria Rita Bozzetti. Di recente, infatti, per omaggiare il poeta salentino a 50 anni dalla sua scomparsa, la Musicaos Editore, ha condotto un prezioso percorso di ricerca critico-filologica, con la volontà di attribuirgli la dignità poetica che egli merita, pubblicando in una ricca antologia le tre raccolte più celebri di Comi: Spirito d’armonia; Canto per Eva; Fra lacrime e preghiere. Il volume è stato curato dai nostri illustri ospiti, Antonio Lucio Giannone, docente ordinario di Letteratura italiana contemporanea presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università del Salento, e Simone Giorgino, coordinatore del centro di ricerca PENS- Poesia Contemporanea e Nuove Scritture, del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università del Salento.
Con Girolamo Comi, come Donato Valli e Anna Grazia D’Oria segnalano nel loro Novecento letterario leccese, “ci troviamo davanti ad una generazione la quale non solamente si forma al di fuori del Salento, ma svolge per gran parte la sua opera lontano dalla terra d’origine”; ricordano, inoltre, come “dal punto di vista della poesia egli eccelle per personalità, formazione e originalità di contenuti e di espressione.”
Per avvicinarci alla poetica di Comi, riprendiamo quanto riportato da Antonio Lucio Giannone: «Comi rifiuta quel tipo di poesia che mette al centro del proprio interesse l’io, le angosce individuali, le inquietudini esistenziali, i propri sentimenti, cioè la poesia di tipo lirico. La poesia […] deve essere un’attività di tipo totalizzante, a cui bisogna riservare una dedizione assoluta, rifuggendo volutamente, con profonda convinzione, la gloria, il facile successo, l’applauso del pubblico.»
Simone Giorgino, inoltre, ci ricorda che: «Comi morì nel 1968, senza riuscire ad ottenere, in vita, un pieno riconoscimento del valore della sua poesia. All’indomani della sua scomparsa dalle pagine del “Corriere della sera”, del 4 aprile, Carlo Bo lo ricorda, infatti, come un poeta ancora tutto da scoprire, non solo “per la famiglia dei critici più avveduti, ma per i lettori comuni”.» E questo è anche il nostro proposito nell’aver organizzato l’odierno evento: favorire la diffusione dell’opera di uno dei più autorevoli poeti novecenteschi del nostro territorio che merita la più alta considerazione.