Dire grazie con dei girasoli, anzi con un campo

La voglia di ricominciare si traduce nei gesti più semplici e autentici

Dire grazie con dei girasoli, anzi con un campo

A guardarlo in prospettiva, il futuro non sembra avere contorni molto nitidi. Prevalgono le ombre dell’incertezza, della stanchezza, della paura. Eppure se ci sono delle ombre significa che c’è anche qualche fonte di luce che ne permette la proiezione. E quella fonte di luce, qualche volta, ce la dobbiamo creare. Così provano a fare Ludovica e Stefano che ieri pomeriggio hanno deciso di dare un nuovo volto a un angolo di terra, nella semplicità di un gesto che non ha la pretesa di rivoluzionare, ma unicamente di stimolare il sorriso, a partire dal loro.
Con l’aiuto di papà Pietro che ha preparato il terreno, Ludovica ha raggiunto l’appezzamento di nonno Ninì a Galatina e ha piantato dei semi di girasole insieme al proprio fidanzato Stefano. La risposta alla rabbia di chi guarda a questi giorni come all’ennesima occasione persa per uscire, andare e fare, non poteva essere più genuina di così. Non ci si ferma davanti alla noia o all’impossibilità, ma si trova una strada per agire con il cuore. Qui ce n’è tanto perché la volontà di Ludovica parte principalmente dal desiderio di non lasciare che la campagna del nonno, che non sta bene e non è più in condizioni di dedicarvi del tempo, sia abbandonata a se stessa, simboleggiando anch’essa la resa di chi non vede prospettiva.
E poi c’è il sogno di poter ammirare un campo di girasoli, tra i suoi fiori preferiti. “Un sogno che si è accentuato quando sono stata sigillata in casa dopo aver scoperto di essere positiva al covid - racconta Ludovica - Il mio pensiero positivo in quei giorni così difficili e lunghi era questo, piccolo, ma per me carico di speranza. L’idea di poter fare qualcosa di bello e splendente, nel vero senso della parola, mi ha aiutato a non perdermi d’animo”.
Nel significato di gioia che porta con sé questo fiore, c’è anche quello di gratitudine. In fondo c’è sempre un motivo per dire grazie, anche semplicemente per il fatto di esserci e di poter vivere l’oggi.