"Non si giudica il vincitore o lo sconfitto: fa troppo caldo"

"Non si giudica il vincitore o lo sconfitto: fa troppo caldo"

Sospendo ogni mio giudizio, fa troppo caldo. La piazza illuminata, tanta gente, anche la taranta era tramortita dal caldo di questi giorni. Forse fa troppo caldo anche per leggere queste righe. La piazza si trasforma, dalle chiacchiere post comizio, dai confronti aspri e talvolta anche volgari, dai fiumi di parole a fiumi di persone che visitano la città e ascoltano una strana evoluzione sonora della pizzica salentina, trasformata nella colonna sonora di un film che pare ambientato in un suk tunisino.
Eppure per me ieri tutto era piacevolmente immobile come l'aria pesante dello scirocco. Ci si ritrova fino a tarda notte, destra, sinistra, centro, salti della quaglia e compagnia bella. Fa troppo caldo per riflettere su inimicizie personali, teorie complottistiche, vittorie e sconfitte. Non conta, almeno per molti di noi, chi ha votato per chi, perché e come.
Fa troppo caldo! Quando "girerà" tramontana ci penseremo, rinfrescheremo le idee. Pseudo destra e pseudo sinistra, centristi e non, civici e estremisti, tutti con le noccioline in mano a passeggiare. Tempestiva è stata la festività a ridosso delle votazioni, ho avuto la sensazione che sia servita per stemperare gli animi di molti di quelli che hanno partecipato attivamente alla campagna elettorale, sia come candidati, sia come semplici sostenitori. E poi quello che rimane a chi di politica non vive è la sana certezza che l'affetto e la voglia di condividere rimarrà sempre, al di fuori delle scelte fatte e dei candidati che si è scelto di sostenere. Molte cose non capisco e forse mi rifiuto di capirle per salvaguardare quel minimo di ingenuità che gelosamente conservo, ma non importa. Fa troppo caldo. Quelle poche certezze che rimangono me le tengo strette tra i pensieri perché mi danno serenità. L'amicizia, quella vera, nata su quelle "chianche" in giorni molto più monotoni e anonimi di questi, mi ritorna proprio ora, quando fa troppo caldo per riflettere sulle scelte di ognuno di noi.
Non si giudica il vincitore o lo sconfitto: fa troppo caldo per farlo. Ma la tramontana prima o poi arriva e il mare si calma. Servirà a rimettere le idee al loro posto e di certo, con le mani piene di lavoro da fare, e con le mani degli amici di sempre sulle spalle si continuerà a costruire, a percorrere le strade della città in attesa che, forse, con la tramontana, qualcosa cambi; ma per ora fa troppo caldo!