L'anima in Paradiso e il corpo in 'discarica'

"Trovo inaccettabile che la zona estrema del cimitero 'nuovo' di Galatina risulti abbandonata"

Per omaggiare i miei cari defunti io, che da tempo non mi recavo nel luogo sacro dei morti a Galatina, ho provato solo orrore nel vederli immersi in un degrado paragonabile a quello che si vede visitando una discarica.
Non si tratta di esagerare, anche perché le foto che ho scattato sono una testimonianza reale di quella condizione che probabilmente il Comune e l'ente preposto al decoro cimiteriale dà come normalità.
Trovare tombe sommerse da un verde selvaggio e scomposto, cresciuto tra le colate di cemento, risultato degli avanzi che le ditte impegnate nella costruzione delle tombe private e non, lì intorno ubicate, sversano senza uno smaltimento serio e responsabile, fa proprio discarica. E poi bottiglie di plastica e altro pattume abbandonato come se, una volta lasciato da mani ignote, non intaccasse minimamente la responsabilità di noi vivi e la dignità a cui i corpi dei morti hanno diritto.
Si può immaginare tutto il meglio per le loro anime ascese al cielo, ma le spoglie, per scelte e incuria di molti, giacciono nel degrado.
Non posso non denunciare questo. Trovo inaccettabile che la zona estrema del cimitero 'nuovo' risulti abbandonata, senza uno spazio verde o piantumato ben studiato, ridotta in questo stato per la mancanza di rispetto, di cassoni della raccolta, di rubinetti da cui attingere l'acqua.
Chi è preposto alla tutela del decoro che il luogo merita ha differenziato male e con dolo questa area nuova dal resto, quella che magari risulta più visibile e perciò più ordinata e composta.
Si parla di portare a compimento (articolo ivi comparso il 2 marzo 2024), un progetto "Città dei vivi" per rendere il cimitero un "monumento urbano", si pensa ad una "sala di commiato" ma forse (io dico senza ombra di dubbio), prima di tutto questo, è necessario pensare che non è con l'incuria anche solo di un angolo del luogo cimiteriale che si dimostra la civiltà, il rispetto verso quelle persone che a Galatina hanno vissuto, hanno pagato le tasse e ora che non sono più vive non hanno avuto riconosciuta quella dignità che chi è in vita e negli uffici giusti deve comunque loro, a tutti e per sempre.
Giampaola Congedo