La TARI della discordia

La TARI della discordia

Il Sindaco di Galatina, Fabio Vergine, annuncia ai suoi concittadini "la riduzione della Tassa sui rifiuti (TARI) per l’anno in corso e la rideterminazione delle scadenze di pagamento. Si tratta di una grande opportunità che siamo riusciti a cogliere e che ci consente di destinare 1,3 milioni di euro ai galatinesi, riducendo a tutti i cittadini la tassa sullo smaltimento dei rifiuti di oltre il 20%. Avevamo promesso di non perdere nessuna opportunità, lo abbiamo dimostrato alla prima occasione. Sarebbe stato bello avere avuto il tempo e il modo di procedere ad una riduzione progressiva per aiutare i ceti meno abbienti con una esenzione totale. Purtroppo, dopo lunga analisi e lo studio della documentazione, non sussistono le condizioni tecniche per compiere una scelta simile, che sarebbe stata socialmente più equa".
"Primo consiglio comunale dell’amministrazione Vergine e prima occasione mancata. Potremmo sintetizzare così la discussione e la decisione della maggioranza sulla distribuzione a pioggia del milione e 300mila euro di sgravi TARI -Marcello Amante, Anna Antonica, Sandra Antonica, Emanuele Mariano e Loredana Tundo, consiglieri comunali di minoranza. Di fatto la maggioranza sceglie di non scegliere, sceglie di tagliare orizzontalmente le bollette di tutti di circa il 20% e sceglie di non entrare nel merito, di non attuare alcun indirizzo politico, di non agevolare le utenze domestiche o non domestiche su cui maggiormente ha inciso la pandemia. Nell’emendamento che abbiamo presentato infatti avevamo destinato circa 600mila euro a sgravi generalizzati che si sarebbero tramutati in un 10% di sconto in bolletta per tutti. E poi avevamo proposto per la restante parte di attuare scelte politiche su due direttrici: da un lato le utenze domestiche a redditi bassi individuati attraverso l’indicatore ISEE come già avvenuto negli scorsi anni e dall’altro alle utenze non domestiche che insistono nel centro storico. In particolare questa seconda tipologia di sgravi ci sembrava la più opportuna per offrire un sostegno concreto a quelle attività che sono protagoniste della rinascita del nostro centro storico attraverso il loro impegno quotidiano, le loro iniziative, il loro dinamismo. Ecco, aiutarli, seppur con una tantum, riducendo sensibilmente la TARI - riduzioni che sarebbero potute arrivare al 90% dell’importo - per quest’anno poteva liberare loro risorse che avrebbero potuto destinare ad eventi e ad altre attività quanto mai opportune in un anno come questo. E avrebbe rappresentato un chiaro indirizzo politico verso la crescita del nostro centro antico che, a detta di tutti in campagna elettorale, merita attenzione, aiuti, sgravi.
(...) "La scelta di comodo compiuta invece dall’amministrazione -concludono i cinque- permetterà a tutti, indistintamente dal reddito e dall’attività esercitata, di usufruire di una riduzione in maniera proporzionale. Una riduzione generalizzata che non farà distinzioni di situazioni sociali ed economiche quando è invece proprio compito della politica attenuare, se non eliminare, tali differenze. Una riduzione proporzionale che aumenterà la disparità tra le utenze e che viene fatta con la scusa del “non c’era tempo, ci abbiamo provato”. Tutto il contrario di quanto dichiarato in apertura del Consiglio dal sindaco: “il mondo attorno a noi corre, in questo primo mese ci siamo attrezzati per correre anche noi”."
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