La prima volta di Gigi Riva a Galatina

Antonio Pepe, allora assessore ventenne con il sindaco Giuseppe Garrisi, racconta il suo incontro con 'Rombo di tuono' al 'Pippi Specchia' nell'ottobre 2005

“Noi siam tornati qui perché è un posto ideale per noi. Abbiamo visto l'affetto e la simpatia della gente”. Queste le parole pronunciate da Gigi Riva il 13 ottobre 2008. E quando ebbi modo di sentirle, mi fecero un gran piacere perché volevano significare che, nell’ottobre 2005 (ma anche nei mesi precedenti), in occasione del primo storico raduno della Nazionale di Calcio a Galatina, era stato fatto, da tutte le parti coinvolte, un ottimo lavoro di sinergia e di squadra. E lo riconosceva un grande del calcio come Gigi Riva!
Correva l’anno 2005 ed io, alla mia prima esperienza amministrativa, poco più che ventenne, ricoprivo il ruolo di Assessore con delega allo Sport. Venimmo contattati dalla Federazione Italiana Gioco Calcio per un sopralluogo presso lo stadio comunale poiché Galatina, insieme ad altri comuni, era stata scelta come probabile sede del ritiro della Nazionale di Calcio per l’ultima gara di qualificazione ai Mondiali del 2006 da disputarsi contro la Moldavia al Via del Mare.
Con l’allora Sindaco Giuseppe Garrisi decidemmo di non lasciarci sfuggire l’occasione e, grazie ai compianti Ing. Giovanni Stasi, dirigente del settore lavori pubblici, e Walter Spagna, presidente della locale squadra di calcio che aveva in gestione l’impianto, nonché alle donne ed agli uomini della Polizia Locale e della Protezione Civile ed a tutti coloro che con spirito di abnegazione si prodigarono, ognuno per la propria parte, facemmo il possibile per farci trovare pronti.
La delegazione della FIGC, composta da membri della segreteria e da un agronomo, venne in visita la prima volta per valutare lo stato dell’impianto e del terreno di gioco: esame superato!
Un ruolo fondamentale, per la scelta definitiva, lo ebbe anche la vicina presenza di una validissima struttura ricettiva, l’hotel Hermitage, che aveva già egregiamente ospitato varie squadre di serie A che venivano ad affrontare in campionato il Lecce.
Furono tre giorni indimenticabili, grazie agli sforzi profusi raggiungemmo l’obiettivo. Chiedemmo, ed ottenemmo, la possibilità di far svolgere un allenamento a porte aperte per regalare agli amanti del calcio un evento unico, una di quelle storie da poter raccontare ai nipotini.
Fu l’allora CT della Nazionale, Marcello Lippi, a prestare il consenso.
Circa 4.000 persone gremirono gli spalti del “Pippi Specchia”, fu un’esperienza davvero indimenticabile. Con il Sindaco Garrisi organizzammo un momento istituzionale e stabilimmo di donare una targa ricordo ed un volume della storia di Galatina come segno di gratitudine da parte della Città. Si presentarono dinanzi a noi, dopo aver salito le scale che dagli spogliatoi conducono al campo, il CT Marcello Lippi ed il Capo Delegazione della Nazionale Gigi Riva.
Chi come me, appassionato di calcio, aveva solo sentito parlare di un mito che, per ragioni anagrafiche, non aveva avuto la fortuna di ammirare, era come toccare il cielo con un dito.
Riaffiora ancora tra i ricordi l’emozione e lo stupore del Sindaco Garrisi quando vide quest’omone avanzare verso di noi. Ed il mio sentirmi piccolo dinanzi a questa imponente e paterna figura. Scambiammo qualche parola prima dell’inizio dell’allenamento, al termine di questa breve cerimonia.
Garbato, gentile, disponibile e con un profondo senso delle istituzioni. Un vero gentiluomo, generoso e rispettato da tutti. Lo incontrai ancora per un veloce saluto poco prima della fine del ritiro. Incarnava i valori dello sport ed era l’anello di congiunzione tra le vecchie e le nuove generazioni. Almeno una volta, nei colloqui legati al calcio con i nostri nonni e i papà, è stato fatto un commento alle sue gesta, un paragone con i campioni che oggi ammiriamo (molti nemmeno paragonabili a dire il vero).
Il mondo dello sport, e quello del calcio in particolare, perde un punto di riferimento. L’augurio è che i suoi esempi, le sue scelte, possano comunque fungere da guida.
Ciao Condottiero, grazie di tutto!
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