La galatinese Madre Elisa Martinez è Beata

La proclamazione nel corso di una coinvolgente e suggestiva celebrazione eucaristica a Santa Maria di Leuca. Tremila fedeli presenti

Beatificazione Madre Elisa Martinez

“Eminenza Reverendissima, io Vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca e l’Istituto delle Suore Figlie di Santa Maria di Leuca umilmente al Santo Padre Francesco chiediamo di voler iscrivere nel numero dei Beati la Venerabile Serva di Dio Elisa Martinez, fondatrice delle Figlie di Santa Maria di Leuca.”
Con grande emozione monsignor Vito Angiuli e madre Ilaria Nicolardi, superiora della Congregazione delle FSML, si sono avvicinati al cardinale Marcello Semeraro, che presiedeva la celebrazione eucaristica, e gli oltre tremila fedeli presenti sul piazzale del santuario di Santa Maria de finibus terrae, a Leuca, sotto un sole cocente, si sono uniti a loro ascoltando, in silenzio, prima la lettura dei cenni biografici (fatta dal postulatore mons. Sabino Amedeo Lattanzio) e poi la proclamazione della lettera con la quale Papa Francesco ha concesso che suor Elisa Martinez “d’ora in poi sia chiamata Beata e che sia celebrata ogni anno, l’8 febbraio giorno della sua nascita al cielo”.
“È la prima volta che una simile Liturgia è celebrata nella nostra terra -ha evidenziato il cardinale Semeraro (nato a Monteroni) nel corso della sua omelia - e questo può diventare per tutti noi un segnale, un richiamo, un invito pressante a essere santi: «Tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri», c’incoraggia l’apostolo San Paolo. È un «breviario» di agire cristiano (cf. Cipriano [?], De singularitate clericorum, PL 4, 870).«Quello che è virtù e merita lode». Proprio questo ha esaminato la Chiesa considerando la vita della nostra Beata. Le virtù. Quelle che le sono state riconosciute sono le virtù teologali (fede, speranza e carità), quelle cardinali (prudenza, giustizia, fortezza e temperanza), i consigli evangelici della castità, povertà e obbedienza, più quelle virtù che chiamiamo «annesse», tra le quali un posto di primaria importanza è occupato dall’umiltà.”
“È stata peraltro proprio l’umiltà -ha aggiunto- a spingere Madre Elisa preferenzialmente verso gli umili, i poveri, i malati e i sofferenti. «Vorrei dilatare il mio cuore per abbracciare tutte le creature sparse in ogni angolo della terra – diceva – specialmente le più bisognose ed emarginate».”
«Tutto è opera di Dio, non mia”». Questa luminosa e folgorante espressione di Madre Elisa Martinez -ha ricordato mons. Angiuli- esprime il senso più profondo di questa celebrazione eucaristica, durante la quale la Chiesa l’ha solennemente annoverata tra la numerosa schiera dei santi e dei beati, uomini e donne che hanno seguito il Signore più da vicino. Nello stesso tempo, la frase indica la sua regola di vita e custodisce, come in uno scrigno, l’essenza della sua spiritualità e del suo carisma. Il punto fondamentale si può riassumere nella sua ferma convinzione che tutto proviene da Dio ed è orientato alla sua gloria."
“La nuova Beata – ha voluto sottolineare Madre Ilaria Nicolardi- attraverso la sua evangelica testimonianza, attesta come il Cristo, nostro maestro divino e buon pastore è ancora vivo, presente, attuale e fecondo in mezzo a noi. Infatti, Madre Elisa e i Santi e Beati che in cielo circondano osannanti il trono dell’Agnello non sono altro che una pagina vivente ed attuale del Vangelo”. Le autorità civili e militari presenti, fra cui Raffaele Fitto, ministro della Repubblica, e Fabio Vergine, sindaco di Galatina, sedute in prima fila hanno applaudito insieme ai fedeli accaldati ma determinati ad assistere alla prima beatificazione di una donna salentina.
È da rimarcare l'ottima organizzazione della cerimonia fatta dalla Diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca che ha, anche, provveduto alla distribuzione di cappellini, ventagli e acqua.
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Lunedì 26 giugno 2023, alle ore 19:45, in Chiesa Madre a Galatina, ci sarà una celebrazione eucaristica di ringraziamento presieduta da mons. Francesco Neri, arcivescovo di Otranto

Alcune immagini sono di Teledehon che ringraziamo