"I Cimiteri di Galatina, Noha e Collemeto non hanno bisogno di alcun ampliamento!"

"La sala per il commiato va inserita in un progetto più ampio"

Egregio direttore, nel leggere l’articolo di Loredana Tundo sulla necessità di ampliare le aree cimiteriali di Galatina, Noha e Collemeto e della sua proposta di istituire presso i rispettivi Cimiteri una sala di commiato, “la lingua mi è tornata a battere sul dente che duole”.
I Cimiteri di Galatina, Noha è Collemeto non hanno bisogno di nessun ampliamento! Non andiamo ad occupare altro suolo, spendere inutili risorse economiche pubbliche e complicare ulteriormente la sua fruizione, in considerazione anche dell’avviato sviluppo della diffusione, in Italia, del rito della cremazione.
Credo si faccia ancora in tempo a recuperare tutti quei principi descritti nel Piano Cimiteriale, redatto dal sottoscritto nel lontano 1986 ed approvato con delibera n. 120 nel settembre 1987, che stabilisce le modalità di sviluppo e la durata nel tempo senza ricorrere ad ulteriori ampliamenti. Probabilmente la stessa dott.ssa Tundo, assessore ai Lavori Pubblici al Comune di Galatina per 5 anni, conosce poco o nulla di quel Piano.
Oltre alla delibera di cui sopra, il progetto è stato pubblicato integralmente sul n. 8 sulla rivista specializzata “Osiris” - edizioni Stonehenge 1999 e su “il galatino” del 30 marzo 1990.
Il progetto prevedeva la messa in relazione di tutta la nuova struttura dell’ampliamento con la “Città dei vivi” sviluppando e mettendo in equilibrio le sue attività strettamente legate ai servizi (casa del custode, camera mortuaria, osservazione, autopsie ecc.) con quelle più simboliche ed evocative, quali le sepolture, la fossa comune, gli edifici-ossario, la piazza delle cerimonie, la corte della memoria, la fontana della vita ecc. Ciò per consentire di leggere il cimitero, nella sua globalità, come un monumento urbano.
Riporto di seguito, per intenderci meglio, quanto può essere stato disatteso in tutti questi anni per sviluppare l’errata convinzione che gli spazi attuali sono insufficienti per il fabbisogno delle future sepolture.
Cosa si è fatto in questi ultimi 35 anni per: - Incentivate e valorizzate le sepolture per inumazione. - Predisporre programmi organici di verifica delle scadenze delle concessioni e attuare regolarmente le necessarie rotazioni. - Predisporre programmi per scoraggiare i rinnovi delle concessioni, proponendo sepolture alternative, dignitose e a basso costo negli edifici-Ossario mai realizzati. - Programmare seri piani di estumulazione che prevedessero incentivi economici al personale addetto al servizio. - Controllare le traslazioni a concessione scadute, dai sepolcreti collettivi (Confraternite) ai loculi Comunali. - Predisporre forme di penalizzazione di abusi come la “sosta” provvisoria in altri luoghi del cimitero in attesa di una sistemazione ritenuta migliore. - Verificare le scadenze delle concessioni dei lotti non edificati, con gli obblighi del Concessionario (art.8 delle N.T.A e art. 26 del Regolamento) e l’attuazione dei provvedimenti previsti dal regolamento di Polizia Mortuaria, che sanciscono sanzioni e nei casi più gravi la revoca della concessione.
Per ottenere questi risultati sarebbe stato sufficiente seguire l’esempio e la metodologia di alcune confraternite più virtuose, che da sempre adottano criteri equivalenti a quelli sopra esposti, servizi estesi non soltanto alla gestione dei loculi e delle cellette ma più in generale agli spazi e ai servizi comuni (altari, fiori. arredi ecc.)
Altro argomento la “sala di commiato”. Nel progetto esecutivo, redatto dal sottoscritto dopo il piano cimiteriale, delibera CC n. 558/88, nel gruppo servizi (sanitario- amministrativi, custode, camera mortuaria, autopsie, ecc.), ubicato nell’attuale area a parcheggio, realizzata impropriamente alla fine degli anni 2000 in corrispondenza dell’ingresso laterale ad Est, era prevista anche una camera per il commiato -osservazione che, insieme alla chiesa del Milite Ignoto e l’antistante piazzale delle Cerimonie, avrebbero dovuto consentire di celebrare, in forma comunitaria, tutti i funerali dei cittadini deceduti e destinati ad essere seppelliti nel cimitero di Galatina. Modello riproposto anche nel progetto preliminare dell’ampliamento del Cimitero di Maglie, sempre redatto dal sottoscritto. L’attuazione di quel progetto avrebbe portato Galatina ad esser uno dei primi paesi in Italia ad aver adottato un modello di cimitero moderno e all’avanguardia, ormai accettato e diffuso in molte città.
Evidentemente in tutte le amministrazioni che si sono succedute dal 1986 in poi è mancata la lungimiranza. Dopo quasi 35 anni ben venga l’idea della sala per il commiato. Non è mai troppo tardi! Tale scelta però, a parere del sottoscritto, non può e non deve essere isolata ma inserita in un progetto molto più ampio che comprenda, oltre ai servizi sanitari- amministrativi, di cui il cimitero è sprovvisto, anche di altre importanti iniziative quali quella di una Fossa comune dignitosa, del piazzale delle Cerimonie collettive (funerali, commemorazioni, eventi ecc.), della Corte delle memorie, degli edifici-ossari e spazi comuni (Project Financing?). Grazie per l’attenzione.
Arch- Rosario SCRIMIERI