“È stato un fottutissimo capolavoro”

Grande successo per la replica di "Novecento" a cura della “Compagnia del Vallone”, accompagnata dalla band “I Fuoriclasse”

“È stato un fottutissimo capolavoro”

Venerdì 16 settembre 2022, a due giorni dal rientro sui banchi di scuola, la “Compagnia del Vallone” accompagnata dalla band “I Fuoriclasse”, in una calda serata settembrina, ha messo in scena, presso l’ex convento delle Clarisse a Galatina, la replica di una rappresentazione teatrale tratta dal capolavoro della letteratura italiana “Novecento” di Baricco, da cui è poi nato il film “La leggenda del pianista sull’oceano”.
Il primo spettacolo, andato in scena il 7 giugno scorso presso un maestoso ed elegante Cavallino Bianco, tornato ai fasti di una volta con platea e loggioni al completo e un foyer brulicante di giovani attori adrenalinici, aveva aperto il sipario ad uno show mozzafiato in cui la scenografia, l’acustica, e le vibrazioni emotive, in un attimo avevano catapultato tutti i presenti sul transatlantico Virginian. Non era semplice, in questa versione “outdoor” e spoglia di allestimenti scenici, reggere il confronto con la prima interpretazione, un po’ come spesso accade con il sequel di un film che rischia di non rendere giustizia all’originale. Invece, ancora una volta, i nostri ragazzi hanno vinto la sfida e ci hanno spiazzato. Come attori professionisti padroni della scena, ci hanno trascinato nella suggestione potente di un racconto introspettivo e travagliato, riuscendo a “chiuderci” in una bolla coccolata dalle onde dell’oceano. Per un attimo potrei addirittura giurare di aver udito il rumore del mare, fin dentro quel grido speranzoso del primo passeggero che scorge l’America. E mentre Danny Boodman T.D. Lemon Novecento si fermava su quel terzo gradino con la valigia in mano, esitante nella scelta di cambiare vita e andare incontro al suo destino, tutti noi eravamo di nuovo col fiato sospeso, gli occhi sbarrati e la voglia segreta di sbarcare e scoprire l’America. I nostri ragazzi... Nostri si. Figli di tutti noi. Figli di quella “Generazione Z” che ieri ha dimostrato, per l’ennesima volta, di sapersi esprimere non solo attraverso il mondo digitale, ma anche tramite quel percorso esperienziale custodito nel teatro e nella musica. Ho sempre pensato che le scuole superiori fossero la fase più intensa nella vita di uno studente, soprattutto se vissute con le giuste dosi di leggerezza e maturità. Quante volte abbiamo detto “eh la scuola ai miei tempi, mica c’era tutta questa libertà”. Ma la verità è che è la scuola a questi tempi quella scuola totalizzante, quel viaggio emozionale che insegna al di là di un libro, che va oltre il tabù e il pregiudizio, che scava nella vita di un alunno e lo sprona ad essere sé stesso, ad emergere senza timore e a credere nelle proprie capacità. La scuola di oggi ha “spettinato” l’etichetta colmando quel gap “istituzionale” fra docenti e allievi con il dialogo, il confronto generazionale, e la passione per la vita. Ieri ho visto tutto questo in quel bellissimo monastero sotto le stelle gremito di spettatori. Ho visto il trasporto di un affiatato gruppo di ragazzi e dei loro docenti, realizzare una performance simile a un miraggio, una visione chimerica trasformata in pura magia. Gli abbracci, i sorrisi, gli sguardi d’intesa a fine spettacolo, sono stati il primo vero urlo di libertà dopo oltre 2 anni di penitenza. Finalmente si ricomincia guardandosi vis-à-vis oltre il lembo di una mascherina. È stato straordinario e credo di poter ringraziare a nome di tutti i genitori del Liceo Scientifico e Linguistico “A. Vallone” di Galatina, la Dirigente Scolastica Prof.ssa Angela Venneri, la Prof.ssa Roberta Romanello, referente della band, le docenti che hanno collaborato alla regia, Professoresse Maria Rosaria Campa e Caterina Parlangeli, ed un grazie speciale alla regista, nonché referente del laboratorio teatrale, Prof.ssa Alessandra De Paolis, che ha coinvolto i nostri ragazzi in una realtà parallela unica e ineguagliabile, portando a compimento una vera opera d’arte. Grazie di cuore al sassofonista e al batterista dei “Fuoriclasse” che, nonostante si siano diplomati la scorsa estate, sono rimasti a disposizione per la replica, dimostrando un attaccamento profondo e sincero al significato della parola “scuola”. L’applauso finale e assordante va a TUTTI i ragazzi, attori e musicisti per una notte, che ci hanno letteralmente traghettato un’altra volta sulle note nell'oceano! Come direbbe compiaciuto Novecento... “è stato un fottutissimo capolavoro”!!