Dopo attenta riflessione, ho deciso di intervenire, per dare pieno sostegno e solidarietà alla CGIL di Galatina, che ha subito il vile sfregio alla sua sede. Ciò, nonostante la mia ritrosia alla “ribalta” e alla dialettica “Social”, che in questi anni mi ha portato a pochissimi interventi. Ho deciso di intervenire per segnalare tutto il sentimento di sdegno che ha interessato i miei colleghi Consiglieri Comunali, che rappresento.
Ho deciso di intervenire perché, prima di tutto, sono un galatinese, e penso di interpretare il sentimento di vergogna di tutti i galatinesi che sono abituati a lavorare, anche duramente, e di notte riposan: quei galatinesi che sicuramente pensavano di salire agli onori della cronaca per le bellezze della nostra città e non per la “follia notturna” di qualcuno che approfitta del buio per imbrattare portoni con simboli che la storia ha condannato.
Ho deciso di intervenire per il fatto che questo episodio ha colpito tutti, in particolar modo, perchè avvenuto a pochi giorni di distanza dai fatti di Roma. E deve aiutare noi politici, sia quelli professionisti, che quelli, come me, “prestati alla politica” a riflettere sulla necessità di evitare gli slogan e il sensazionalismo. Soprattutto perché questi episodi nascono dalla denigrazione dell’avversario politico, nella ricerca spasmodica di un “nemico”.
Ho deciso di intervenire perché spero che questo gesto sconsiderato, sia argomento di confronto nelle famiglie, dove molto spesso parliamo poco con i nostri figli, lasciando che in quei silenzi si inseriscano i “ciarlatani del Web”.
Ho deciso di intervenire perché queste mie semplici riflessioni, portino a meditare, anche se solo per qualche minuto. E spero che servano a non “derubricare” tutto a semplice “gesto di un balordo”, anche perché tanti “balordi” messi insieme possono assaltare e distruggere la sede di un sindacato. Per cui fermiamoci tutti a riflettere e non lasciamo che sia solo per qualche minuto.
