Non c'è più

Smontate le strutture esterne e ripristinata la pavimentazione del distributore di carburanti di piazzale Stazione. Il PD esorta a intervenire su tutta l'area

Non c'è più

"Arriva oggi a conclusione una situazione imbrigliata dalla burocrazia che Galatina si trascinava dietro dal lontano 2007. Nonostante le ordinanze sindacali e le sollecitazioni intervenute nel corso degli anni, infatti, non si era arrivati alla soluzione definitiva che doveva necessariamente prevedere lo smantellamento della struttura sempre più fatiscente e pericolosa, oltre che indecorosa". La comunicazione ufficiale è dell'Amministrazione Amante.
"Stiamo parlando della stazione di distribuzione carburanti di via XX Settembre, in piazzale Stazione. Nei mesi scorsi -si spiega- l'assessore ai Lavori Pubblici, Loredana Tundo, con il consigliere Vito Albano Tundo, dopo una ulteriore interlocuzione con la curatela fallimentare della società proprietaria e con il supporto fondamentale degli uffici Lavori Pubblici, hanno sollecitato la rimozione.
Questa mattina la Società Puglia Carburanti s.a.s., azienda specializzata nel settore degli impianti di carburanti, ha provveduto allo smontaggio delle strutture esterne ed al ripristino della pavimentazione".
"Certo, siamo consapevoli che la villetta ha necessità di una ristrutturazione generale, anche su questo obiettivo l'amministrazione si è già attivata, ma aver dato un po' di dignità e decoro in più al luogo è un passo verso la giusta direzione" -affermano Loredana e Vito Albano Tundo.

"L’area è stata liberata soltanto in superficie -fa notare in un comunicato il PD di Galatina- mentre resta da bonificare quella sottostante, costituita dai serbatoi e da tutto quanto era a supporto al funzionamento della ex stazione di servizio, che, a lungo, potrebbero divenire altamente inquinanti. Così come è necessario rendere l’intera piazza fruibile ai cittadini, con un progetto di sistemazione generale, compresa la zona antistante l’ingresso in stazione, le aiuole, gli alberi e i cespugli, la ristrutturazione del Monumento al Marinaio, in pietoso abbandono, ed, infine, la rimozione dell’altra struttura metallica, anche questa in disuso da un po’ di anni, un tempo edicola di giornali".