Poche decine di voti. Questa la differenza. Più che sul piano politico, le valutazioni andrebbero fatte sul piano sociologico; sarebbe stato lo stesso con la vittoria di qualsiasi candidato con questo scarto. I partiti politici risultano non pervenuti o con risultati da dimenticare. Unica eccezione il Partito Democratico con due rappresentanti in consiglio comunale.
Questo merito va dato senza dubbio a Sandra Antonica. In un mare di liste civiche, dall’orientamento più o meno dichiarato, la destra galatinese non è riuscita a esprimere un candidato sindaco che permettesse all’elettorato di destra di avere una chiara espressione. L’assenza dell’avvocato Giuseppe Viva ha avuto un grande peso sia elettorale che politico. A ogni modo, si vince anche di 1 solo voto.
Gli auguri all’amministrazione Vergine sono dovuti, specialmente visti i primi articoli sui giornali in cui a reclamare l’equilibrio politico di Galatina sono non Galatinesi. “Galatina di tutti” non si può dire che fosse un segreto.
È aperto il valzer della Giunta. Ha vinto la coalizione della pacificazione politica che, detta così, sembra una rivisitazione del Fronte dell’Uomo Qualunque, degli “homines novi”, dei candidati freschi di frigorifero e delle interposte persone; insomma, il cambiamento di cui avevamo bisogno.
Ha vinto chi ha deciso di mettere i piedi nelle scarpe del vicino, chi per un paio di scarpe ha fatto un triplo salto mortale e chi di paia di scarpe non ne ha mai abbastanza. Una questione di scarpe.
Ha vinto la politica degli slogan e dei prodotti elettorali; ha vinto una strana intersezione tra il berlusconismo delle discese in campo e l’abilità degna dei governi Craxi. Un carrozzone tanto largo alla vigilia, ma sul quale molti ora dovranno fare i conti con i posti a sedere e le amnesie del caso.
Ma qual è l’indirizzo politico? Quanto c’è di demagogia? Qual è il fine? Quali sono i mezzi? L’ansia di far parte del carro dei vincitori non ha fatto capire che non era un carrozzone da riempire di idee, ma di voti; a queste condizioni ho preferito un altro carro; quello più vicino alle mie idee senza il timore del risultato. Col senno di poi non ho il rammarico nell’aver scelto il carro dei vinti. Per chi ora dovrà amministrare, l’orizzonte è più allettante e affascinante rispetto a quello del 2017, grazie anche ai compitini fatti da chi lo ha preceduto.
L’amministrazione della crisi finanziaria e sanitaria lascia il posto a quella del rilancio e dei finanziamenti da spendere. Se nel voto la città si è divisa ora l’amministrazione Vergine ha il compito di dare risposte, speriamo da ora circostanziate. Da cittadino mi auguro che ci sia trasparenza e stabilità, condizioni necessarie per progetti a lungo termine e che tutti i cittadini seguano la politica oltre la propaganda elettorale, guardando a scelte e indirizzi. I cittadini hanno la responsabilità di seguire come viene gestita la cosa pubblica e di essere critici se necessario. Non dobbiamo essere svegliati dal letargo alle prossime elezioni. Platone diceva: “Il prezzo pagato dalla brava gente che non si interessa di politica è di essere governata da persone peggiori di loro”. La politica non è una croce su un foglio.