Il rilancio del quartiere fieristico richiede Galatina in una "città policentrica"

Il rilancio del quartiere fieristico richiede Galatina in una "città policentrica"

Ho letto con la dovuta attenzione l’intervento dell’assessore Nico Mauro che ha espresso, con la consueta intelligenza, la sua posizione in merito al dibattito che si sta sviluppando attorno al quartiere fieristico di Galatina. L’intervento contribuisce a fare chiarezza su di un argomento nel quale, finora, la posizione dell’Amministrazione è apparsa rinunciataria e per certi aspetti isolazionistica.
L’assessore Mauro esprime l’idea che l’area fieristica di Galatina debba diventare un “centro polifunzionale integrato che permetta una fruibilità e una operatività sostenibile nel tempo, facendo dei 32.000mq su cui insistono gli immobili, un’area viva per tutto l’anno”. In altri termini, nell’idea dell’assessore non viene esclusa la vocazione fieristica che, anzi, viene rilanciata in una concezione polifunzionale che sappia coinvolgere il territorio con le sue attività nel settore manifatturiero, dei servizi, dell’agroalimentare, del turismo, della cultura e della tecnologia e ciò anche attraverso iniziative che favoriscono le più avanzate esperienze formative.
Pertanto, per essere ancora più chiari, sempre secondo l’Assessore, la decisione dell’Amministrazione di concedere ad ARPAL una parte dell’immobile del quartiere fieristico, su cui allocare i nuovi uffici del Centro per l’Impiego, non intacca la vocazione fieristica di Galatina.
Ma, mi domando: questa condivisibile posizione, espressa con l’intervento pubblicato da “Galatina.it”, risulta essere effettivamente quella dell’attuale amministrazione? Qualche dubbio in proposito appare più che legittimo.
In vero, in occasione del dibattito in Consiglio comunale sulla concessione dell’immobile all’ARPAL quasi nessuno ha trattato l’argomento del futuro della Fiera, tranne un consigliere di maggioranza che, plaudendo all’iniziativa proposta, ha affermato che il mercato fieristico è morto, che non può più essere rianimato e che deve considerarsi esaurita la vocazione fieristica. A ciò ha fatto eco il Sindaco il quale ha affermato che, per quell’area, “il core business è rappresentato dal mercato della formazione del lavoro” e che semmai ed eventualmente “si potrà soltanto immaginare che una parte residuale dell’immobile possa essere destinata, in qualche misura, anche a struttura fieristica”.
Come si vede le due posizioni sono molto tra loro diverse e distanti, al punto che sarebbe veramente auspicabile, se non necessario, un definitivo chiarimento. Tanto più che è in corso, in questi giorni, la legittima iniziativa volta a promuovere una raccolta di firme a sostegno del rilancio della Fiera di Galatina.
Quest’ultima iniziativa appare senz’altro utile per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo importante argomento, ma non è esaustiva perché necessita di essere riempita di contenuti. Non basta la generica e giusta rivendicazione del rilancio della Fiera, occorre soprattutto delineare i contorni e i contenuti di una politica che mira a far recuperare centralità al quartiere fieristico.
Qui si inserisce un altro argomento che non viene trattato nell’intervento dell’Assessore Mauro. Il rilancio del quartiere fieristico, inteso come una struttura polifunzionale a servizio di un territorio vasto, non può che passare attraverso la progettazione di un sistema di sviluppo che interessi un’ampia area territoriale delimitata dall’aggregazione di comuni e dal coinvolgimento del partenariato pubblico e privato. Occorre necessariamente ragionare in termini di area vasta concepita, per intenderci, come una “città policentrica”, e definire, di concerto con ciascun partner, la programmazione strategica complessiva. È questa la strada da seguire per la quale occorre attrezzarsi con le necessarie competenze.

Quartiere fieristico di Galatina, "realizzare un centro polifunzionale integrato"di Nico Mauro