“Grazie Galatina, per aver generato un’autentica e verace discepola di Cristo. Grazie Galatina, per aver donato, a noi Figlie di Santa Maria di Leuca, una madre che ha esteso i rami del suo istituto religioso in più parti del mondo. Ma questo non sia solo un vanto per voi cittadini galatinesi e per noi suore che ci chiamiamo sue figlie. Ciò sarebbe solo vanità mondana se non seguiamo le sue orme per meglio seguire e imitare Cristo, via, verità e vita, sotto lo sguardo vigile di Maria Immacolata dataci da Gesù stesso sul Calvario come dolcissima madre”.
Un lungo, caloroso applauso di una Chiesa Madre gremita ha accolto e sottolineato queste parole di madre Ilaria Nicolardi, superiora delle Figlie di Santa Maria di Leuca, pronunciate al termine della celebrazione eucaristica tenutasi, ieri, lunedì 26 giugno 2023, in ringraziamento per la beatificazione di madre Elisa Martinez, nata a Galatina il 25 marzo 1905.
Il 16 aprile dello stesso anno la Beata era stata battezzata proprio in quel fonte battesimale accanto al quale il parroco, don Lucio Greco, ha fatto collocare un’immagine di suor Elisa e dove monsignor Francesco Neri ha acceso una lampada ad olio perenne.
L’Arcivescovo di Otranto, per la prima volta a Galatina in forma ufficiale e solenne, era stato accolto al suo arrivo dal Sindaco, Fabio Vergine accompagnato da assessori e consiglieri comunali.
Il Presule otrantino ha subito conquistato la simpatia dei presenti (più di cento suore FSML gremivano i banchi della navate centrale e laterale sinistra) confessando subito una certa emozione ma ancora di più è riuscito a penetrare nell’animo dei fedeli con le semplici ma impegnative parole pronunciate nell’omelia ispirate dalla biografia di suore Elisa scritta dal postulatore mons. Sabino Amedeo Lattanzio.
“La Beata -ha detto- ci ricorda che bisogna recuperare il valore del silenzio. C’è un silenzio negativo, quello di quando abbiamo litigato con qualcuno e, quindi, non ci guardiamo in faccia e non ci parliamo. C’è un silenzio neutro, come quando siamo in treno. Non abbiamo niente da dirci, non parliamo e basta. Però c’è anche un silenzio positivo. Per esempio quello che scaturisce dalla carità. Il silenzio può essere una forma di accoglienza dell’altro, di approfondimento di quello che l’altro ha da dire. (…) C’è il silenzio della Madonna. (…) C’è il silenzio di Gesù quando vede che il processo che gli hanno intentato è una farsa sceglie di rimanere in silenzio. (…) C’è il silenzio della preghiera. E poi il silenzio stesso può essere una preghiera.”
“La seconda caratteristica della bontà della Beata -ha poi aggiunto- è l’importanza del sacrificio. (…) Quando si ama si finisce sempre per offrire se stessi in sacrificio. (…) Se tu ami devi accettare la sofferenza. (…) Non dobbiamo aver paura dell’amore offerto a Dio e donato alle persone che lui ci ha messo accanto.”
La terza “suggestione” suggerita a mons. Neri da Madre Elisa è l’importanza di Maria Santissima, Vergine del silenzio, unita accanto a Gesù nel sacrificio.
“La beata -ha concluso l’Arcivescovo di Otranto- ha vissuto tutte le stagioni del suo tempo rispondendo sempre in maniera concreta alle esigenze che si trovava a dover affrontare. (…) Noi cristiani non possiamo che essere devotissimi della Madonna come lo era la Beata. Com’è che la Madonna ha realizzato la sua vittoria sul male? Pronunciando la parola ‘amen’. Mentre il nemico (della Vergine, ndr) pronuncia la parola ‘io’, il credente accoglie la volontà di Dio e pronuncia la parola ‘amen’.”
Alla celebrazione eucaristica hanno preso parte anche mons. Vito Angiuli, vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca e numerosi sacerdoti.
I canti liturgici sono stati eseguiti dal coro delle Figlie di Santa Maria di Leuca, accompagnate non solo dall'organo ma da alcuni strumenti musicali provenienti da varie parti del mondo.
Madre Ilaria ha donato alla comunità galatinese una reliquia (un frammento del corpo) della Beata Elisa che verrà custodita in Chiesa Madre.
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