Controlli e controllori

E' da tempo che la democrazia non è più in grado di risolvere il problema dell'esistenza, accanto a un potere visibile, di un potere invisibile. Come potremmo spiegare, anche in Italia, la guerra accesa tra i poteri dello Stato, tra procure, tra magistrati, tra Enti, tra Comuni e Città, tra Regioni e Comuni in modo aperto ma anche occulto, quando proprio da costoro dovremmo attenderci controllo e giustizia?

Gioco patologico

Una sempre crescente liberalizzazione del gioco, delle scommesse e delle lotterie, autorizzate dall’autorità pubblica, ci illudono di vincite milionarie ma creano sempre più malati senza una ricerca di una soluzione efficace verso una sensibilizzazione sociale del problema anche se si continua spesso a riparlarne in relazione pure alle sue conseguenze talvolta serie sulla salute ed in particolare sull’equilibrio mentale che questo tipo di problema è in grado di produrre.

"Ripensare la formazione?"

Mi sembra evidente che il discorso programmatico al Senato e alla Camera dei deputati del presidente Conte, in estrema sintesi, rappresenta un programma ed un messaggio che, in una società aperta, anche se al suo fondo c’è sempre una contrastante concezione filosofica politica, o una diversa filosofia politica, possa fare breccia più di altre filosofie che, nel momento attuale, sono state condannate. Una condanna pure nei confronti di chi non ha dimostrato che il politico diventa veramente “Politico” se sa divenire il “correttore di un mondo imperfetto”.

"Un finale desiderato ed atteso"

Finalmente. Dopo più di tre mesi dalle elezioni, abbiamo un Governo. La nuova squadra, dopo tante vicissitudini, si avvia alla conduzione della governabilità.

Questione morale

Ogni tanto irrompe sulla scena italiana la cosiddetta “questione morale”.  Poi come d’incanto, tutto evapora, lasciando alle spalle soltanto focose dissertazioni, molteplici veleni e assenza di rimedi. Tra l’altro, in proposito, ci si sforza a far credere che l’argomento interessi esclusivamente il grasso e grosso filone delle ruberie, perpetrate nel contesto degli apparati pubblici da parte di addetti e politici corrotti.

Essenzialità democratica

Si soggiace alla perfida logica di inviolabili spartizioni e assegnazioni numeriche con la concessione di caselle, in cui imbucare chi si vuole. Certo, in proposito, si può obiettare che – considerati il pesante clima politico, il fasullo bipolarismo, il catastrofico nostro sistema elettorale, il vorace appetito dei commensali di ogni parte – è impossibile trovare e applicare regole decenti nella scelta. L’indecisione, l’indifferenza, l’assenteismo elettorale, se dovessero permanere, diverrebbero perniciosi e forieri di ulteriori, possibili avventurismi.

Primo Maggio

1 Maggio come giornata di lotta e memoria storica ma con contenuti pieni di emergenze sociali che indeboliscono ancora i più deboli, conseguenza di un andazzo che sta producendo una mediocrità montante della classe dirigente che si ubriaca e ubriaca il paese di improvvisazioni e di dilettantismo.

Il governo che non c'è

Tutto si complica se si considera pure che sorge l’assillo su quali potranno essere gli schieramenti politici prossimi in campo, quali alleanze e quali propositi si avranno, con quale spirito di adeguamento si risponderà ai tempi e ai travagli, essendo acquisito il convincimento che alle nostre spalle si annovera, purtroppo, un ventennio di gestione, quasi fallimentare, strapieno di storture e reiterate illusioni.

Venti di guerra politica

Ormai, in Italia, venti di guerra politica soffiano impetuosi al pari del rullio di tamburi, tenendo, quotidianamente, sotto pressione le paure e logorando, a vista, l’assieme del sistema economico, già messo in crisi da possibili iniziative discutibili, da scandali finanziari a catena, da profitti aziendali in calo, dal dissesto dei conti pubblici dello Stato, fattori tutti che mettono a dura prova la fiducia e la credibilità nelle istituzioni.

La parte del leone e la sconfitta della sinistra

Si potrebbe dire, semplificando, che, con la elezione dei Presidenti di Camera (Roberto Fico, M5S) e Senato (Elisabetta Casellati, FI), il Movimento cinque stelle e la Lega hanno fatto la parte del leone. La sinistra risulta ancora perdente insieme con Berlusconi. Dall'altra parte si tratterà di capire se il successo dei vincitori sposterà l'asse del nuovo verso posizioni che rendono meno incerta la realizzazione di una composizione di governo.